Le radici del sindacato al V congresso FLC

Perugia, 14-16 febbraio 2023

Il V congresso FLC si è tenuto a Perugia da martedì 14 a giovedì 16 febbraio 2023.

Le compagne e i compagni del documento Le radici del sindacato erano presenti al congresso con quindici delegate/e (con le sostituzioni degli assenti per malattia/impedimenti: Luca Scacchi dalla Valle d’Aosta; Monica Grilli dal Piemonte; Emilio Corno dal Veneto; Giona Di Giacomi dall’Emilia Romagna; Paolo Virgili dalle Marche, Alessandro Granata, Guido Masotti, Chiara Pedrinzani, Maria Chiara Marchetti dalla Toscana, Francesco Locantore dal Lazio; Gaetano Colantuono dalla Puglia; Lillo Fasciana, Katia Perna, Angela Accascina e Giuseppe Miccichè dalla Sicilia), oltre ad altri 3/4 invitati.

La delegazione ha indicato le e i compagne/i Angela Accascina alla presidenza, Luca Scacchi alla commissione elettorale, Francesco Locantore e Katia Perna in commissione politica, Monica Grilli in commissione Statuto, Paolo Virgili in verifica poteri.

Nel dibattito del congresso sono intervenuti le e i compagne/i Luca Scacchi, Monica Grilli, Lillo Fasciana, Angela Accascina e Katia Perna.

In Commissione statuto era in discussione (oltre ad alcuni adeguamenti conseguenti alla scorsa Conferenza di organizzazione della CGIL) una riformulazione della procedura di elezione dei responsabili delle strutture di settore: organismi politicamente rilevanti per la FLC, nominati dal Direttivo Nazionale per ogni settore della conoscenza (personale tecnico amministrativo e CEL università, scuola, ricerca, Afam, Formazione professionale, scuola non statale, ecc), che anche statutariamente hanno rilevanti prerogative in particolare in materia contrattuale (predisporre le piattaforme, pronunciarsi sugli accordi contrattuali del settore, partecipare con propri rappresentanti alle delegazioni trattanti, ecc). Nello Statuto attuale era prevista una formulazione ambigua (Il Responsabile della Struttura di settore è nominato dalla Segreteria su proposta della Struttura interessata), che solo in alcuni casi portava ad un voto esplicito. Alcuni settori ritenevano importante garantire politicamente l’espressione del voto a queste strutture (tra cui noi), altri ribadivano la necessità di chiarire che tutta la responsabilità della decisione doveva esser della segreteria nazionale, solo sentendo le strutture. Anche con un nostro attivo contributo, in qualche modo determinante nel definire la formulazione finale, si è raggiunta una formulazione unitaria (nominato dalla Segreteria, acquisito il parere favorevole e vincolante della Struttura interessata) che ha mantenuto e in qualche modo rafforzato il ruolo della struttura di settore.

In Commissione politica abbiamo presentato, o contribuito a presentare, più di una decina di ordini del giorno. Sono stati approvati (e quindi assunti) quelli sulla Pedagogia non autoritaria, sul benessere psico-fisico degli studenti, sulla materia alternativa e mediazione linguistica, sulle piattaforme digitali pubbliche.

Inoltre, ci sembra importante da segnalare l’approvazione di un ordine del giorno di particolare rilevanza politica contro la deriva autoritaria in corso e il caso Cospito, che abbiamo contribuito a definire, in cui oltre alla richiesta umanitaria di intervenire sulle condizioni di quel detenuto si impegna l’organizzazione contro la repressione del dissenso sociale (dalle leggi antimigranti a quelle sui rave, dagli interventi di penalizzazione dei blocchi stradali ai processi antisindacali). Su tre nostri ordini del giorno, respinti dalla Commissione politica, abbiamo chiesto il voto in platea: il primo sull’internalizzazione degli assistenti (con una presentazione interrotta due volte da applausi diffusi, ha ottenuto 82 voti favorevoli, il 27%, 36 astenuti e 186 contrari), il secondo sull’autonomia scolastica (ha ottenuto 36 favorevoli e 13 astenuti), il terzo sul silenzio assenso e i fondi sanitari (ha ottenuto 26 favorevoli, 11 astenuti, 245 contrari). Inoltre, sull’autonomia differenziata si è votato in platea due ordini del giorno contrapposti: uno della segreteria nazionale (presentato da Francesco Sinopoli, con un passaggio sul sostegno tra gli altri strumenti alla Legge di Iniziativa Popolare Villone sul titolo V, molto discusso in commissione politica anche da diversi settori della maggioranza) ed uno da noi (focalizzato sul contrasto di ogni autonomia differenziata e le mobilitazioni, motivato per una radicale revisione del titolo V e non solo quella parziale proposta dal testo di Villone con una presentazione da parte di Monica Grilli). Ancora, da segnalare due ordini del giorno sulla contrattazione, critici e positivi (uno sul modello contrattuale dei pubblici e uno sulla condizione salariale) presentati da compagne/e di Lavoro e società, come al solito ritirati dal voto nonostante il parere contrario della commissione politica. Sul documento politico finale del congresso siamo intervenuti con diverse proposte di emendamento che, in diversi passaggi, hanno integrato e migliorato il testo, talvolta con formulazione mediate con la maggioranza della commissione (contrasto del militarismo nella scuola e nella ricerca, formazione professionale, diritti LGBTQIA+, ecc). Un confronto utile e positivo: nonostante questo abbiamo deciso di votare contro il testo finale (15 voti, i nostri delegati/e), con una dichiarazione di Francesco Locantore che ha riconosciuto la positività della discussione degli avanzamenti in Commissione politica, ma ha rimarcato le differenze che ancora permangono sul rinnovo contrattuale (su cui avevamo presentato un ordine del giorno, ritirato nel quadro del voto contrario al documento), sul PCTO (su cui chiediamo l’abrogazione di un’alternanza scuola lavoro imposta dalla legge 107/2015 di Renzi), sulla formazione professionale [nel quadro di un incertezza sulla stabilità del gruppo dirigente e della linea, evidenziata nel corso del congresso].

In Commissione elettorale abbiamo presentato le nostre proposte, definite nella delegazione con una larga condivisione ma anche con qualche evidente sofferenza nella rappresentanza di alcuni territori, poi approvate dal congresso nel quadro di liste unitarie all’unanimità (delegazione congresso nazionale e organismi collaterali) o a larga maggioranza (AG, 17 contrari e 13 astenuti su oltre 300 votanti). Delegato al congresso nazionale CGIL Luca Scacchi. Negli organismi nazionali FLC sono stati eletti otto compagne/i: Monica Grilli, Francesco Locantore, Guido Masotti, Luca Scacchi, Angela Accascina, Lillo Fasciana, Katia Perna in AG e Alessandro Granata in Collegio di Verifica Statutario. Questi otto compagni/e, insieme a chi ricopre incarichi e ai delegati/e al congresso nazionale, garantiranno quindi un primo coordinamento del documento Radici del sindacato in FLC.

Al termine del congresso si è riunita l’Assemblea generale, per la rielezione come segretario generale di Francesco Sinopoli (secondo la proposta di Cristian Ferrari, centro regolatore confederale). Come Radici del sindacato abbiamo dichiarato la nostra astensione (scheda bianca), con una dichiarazione di voto di Luca Scacchi che ha sottolineato non solo il metodo di gestione di Francesco (con un riconoscimento del dibattito e del pluralismo, come si è evidenziato nello stesso congresso), ma anche elementi politici importanti di questi anni (dal rapporto con i movimenti ad alcune iniziative di mobilitazione). Il segretario è stato poi eletto con circa l’87% dei voti (127 favorevoli, 10 astenuti, 8 contrari).

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: