Sul nostro congresso. Una riflessione dei compagni/e dello SPI
Una riflessione sul nostro congresso di Giosino Vassallo, a nome dei compagni/e dello SPI presenti a Bari
Con il report pubblicato sul Congresso di Torino, avevamo cercato di sottolineare come il nostro appuntamento nazionale fosse la cartina di tornasole di ciò che si sarebbe verificato a Bari.
Avevamo sinteticamente indicato come esso rappresentasse “una pace armata”, interna a quel granitico gruppo dirigente tronfio di un risultato pari a poco meno del98%, ma ormai preso da una lotta di assetti e di influenze fino ad allora tenute sottotraccia e lontane dal giudizio degli iscritti.
Non occorre, a mio parere ricordare qui le ragioni di ciò che più volte a viso aperto abbiamo dichiarato, segnando la nostra distanza da tali dinamiche. Il nostro giudizio condiviso tra i compagni dell’area nello Spi e dall’area nel suo complesso, è stato confermato dalle tumultuose dinamiche vissute a Bari , che ci hanno costretto tutti ad un impegno gravoso, sostenuto dai nostri compagni nelle varie commissioni e dall’intera nostra delegazione, costretta a convocazioni improvvise negli orari più disparati ,per aggiornarci e decidere di volta in volta insieme rispetto agli eventi.
Gli esiti come è noto ,vedono l’insediamento di Maurizio Landini nel ruolo di Segretario Generale e di una Segreteria composta da “sensibilità” differenti in un gioco di pesi e contrappesi.
Infatti, per giungere a tale soluzione che al momento apparentemente sembra aver soddisfatto i contendenti, la Commissione Statuto ha dovuto introdurre una modifica statutaria per delibera.
Operazione che introduceva nelle regole la possibile nomina elettiva della figura di “Sottosegretario”. Così è stato e quindi ci sono due sottosegretari! Ironicamente , ma non troppo definirei la questione in questi termini: ” UN SEGRETARIO GENERALE UNO E TRINO”.
Davvero una brutta raffigurazione dell’esercizio di una democrazia formale di cui vive l’apparato. Distante e più attento ai propri luoghi di potere e di consenso, che alla soddisfazione delle istanze e del corpo sociale dei lavoratori.
Tuttavia ciò non accade per caso, ma la “malattia della burocratizzazione” si evidenzia quando a quelle risposte che occorrerebbero nel qui ed ora, si preferisce proporre e riproporre e senza bilancio alcuno, una strategia perdente e non adeguata ai tempi.
Così facendo si sposta l’attenzione dal merito delle questioni, al simbolo della rappresentanza, ma non si modificano i rapporti con le politiche liberiste a favore dei lavoratori.
In questo quadro si è resa visibile la nostra presenza ed il nostro valore .
Ho avuto modo di vedere le immagini postate da Eliana, che documentano il lavoro svolto durante un congresso difficile come questo….. Belle! Più immediate di ogni racconto!
Del tutto inconsapevolmente, per analogia, mi è venuto in mente il titolo di un testo che molti di noi conoscono. Esso è frutto dell’intelligenza di compagno che oggi non c’è più, ma che, almeno in molti di noi, è presente per il suo contributo:”LA STRADA PERCORSA”.
Oggi, quelle immagini dei nostri congressi, per il momento pubblicate su di una pagina facebook, l’impegno profuso insieme, contro tutte le difficoltà, sia del momento, sia per i nostri limiti
soggettivi, sono testimonianza viva e palpitante della nostra strada percorsa!
Ecco,questo è quello che abbiamo fatto per quel che siamo; piccoli nei numeri, ma consentitemi, grandi nei fatti per semplicità e coerenza.
Siamo entrati nei congressi a tutti i livelli mantenendo alta la dignità che occorre a chi, di fronte ad ostilità non si piega, ne si accoda alla convenienza. Siamo usciti a testa alta rappresentando nella pratica ,ciò che abbiamo scritto nel nostro documento, lasciando ad altri la strumentalità della parola e del gesto teatrale, senza mai allontanarci dai contenuti che abbiamo proposto ai lavoratori.
Mi pare che ciò non sia poco e che questo sia un grande patrimonio da non sprecare. Un patrimonio collettivo che dobbiamo rilanciare, che non appartiene al singolo ma a tutti e che
forse può essere un ” antidoto utile”, contro ogni forma di pensiero unico che si afferma e che si esprime con la delega passiva e populista alla figura del”LEADER”, quale esso sia. Scusate,ma
sono ancora commosso ed emozionato;” Uno per tutti e tutti per uno!” Grazie a tutti e…. grazie anche a me stesso!
In direzione ostinata e contraria…… Il bello arriva adesso! che… ancora fischia il vento…..!!!!! A presto.
Giosino Vassallo
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