Sul rinnovo dell’igiene ambientale. La Cgil ritiri la firma!

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I dati definitivi della consultazione per il rinnovo delle due ipotesi di CCNL del comparto Igiene Ambientale, quello del pubblico (Utilitalia) e del privato (Fise – Assoambiente) non sono ancora stati resi noti. La conclusione del percorso di consultazione, che riguarda circa 100mila lavoratori e lavoratrici, è stata spostata in avanti in diverse occasioni, il 15 settembre era il primo termine, che poi è diventato il 6 ottobre, e da ultimo il 17 ottobre.
Eppure il 20 ottobre le Segreterie nazionali di categoria di Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel hanno dichiarato che il consenso all’Ipotesi di Accordo per il rinnovo contrattuale è maggioritario e quindi sciolgono le riserve e si apprestano a confermarne la sottoscrizione.
Un dato politico è certo e evidente: un’ondata di NO ha travolto questo Accordo sottoscritto nel mese di luglio. Lavoratori e lavoratrici del comparto nelle assemblee svolte hanno dimostrato che la pensano molto diversamente dai vertici sindacali.
Siamo stati convinti, sin dal principio, che questo rinnovo contrattuale comporterà un netto peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori del settore. Per queste ragioni abbiamo presentato un Ordine del Giorno nel Direttivo Nazionale della Fp Cgil, alternativo a quello presentato dalla Segreteria nazionale, nel quale si esprimeva e si motivava la nostra contrarietà a quell’Ipotesi di Accordo, odg che purtroppo è stato respinto con i soli voti favorevoli dei/delle componenti della nostra Area de “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL”.
Un Accordo che abbiamo definito “di restituzione”, che prevede infatti un aumento delle retribuzioni esiguo, pari a 90 euro a regime, spalmati nel triennio, a fronte di un aumento dell’orario di lavoro (sì, proprio così) da 36 a 38 ore settimanali a partire dal 1 Gennaio 2017. Contratto che, tra le altre cose, introduce un ulteriore livello professionale verso il basso (e addirittura due nell’Accordo per le imprese private) e assume l’impegno a modificare l’istituto della malattia in senso peggiorativo (vedi il nostro volantino).
Una consultazione che è avvenuta con le modalità più disparate. In alcune aziende si è votato con alzata di mano alla conclusione dell’assemblea, in altre, ci risulta in pochissimi casi (Milano e Genova), con referendum certificato su uno o più giorni. In altre ancora non si è votato affatto. Ma il Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 Gennaio 2014, così tanto declamato dalle direzioni di Cgil, Cisl e Uil, non indicava l’obbligo di “consultazione certificata” dopo la sottoscrizione di un Contratto Nazionale?
Pur tuttavia la lista dei territori e delle aziende nei quali quest’Ipotesi di rinnovo è stata pesantemente bocciata è lunghissima. In particolare nelle più grandi aziende: all’AMA di Roma con il 69,7% di No, all’AMSA di Milano con il 65,3% di No, all’AMIU di Genova con il 77,7% di No! Ma anche in tante altre, lungo tutta la penisola, da Trento a Bologna, da Livorno a Bari (81,3% di No). E tantissimi altri sono i luoghi di lavoro dove c’è stato un numero straordinariamente alto di NO.
Tuttavia dalle Segreterie nazionali viene dichiarato complessivamente positivo l’esito della consultazione.
Crediamo che sia doveroso fornire un dato trasparente e pubblico, dunque completo da ogni territorio e ogni azienda. Per queste ragioni chiediamo che sia ufficializzato l’esito complessivo ma anche dettagliato della consultazione, con tutti i dati assoluti dei lavoratori che hanno partecipato al voto e con i dati di favorevoli e contrari di tutte le singole aziende dei due Ccnl, Utilitalia e Fise – Assoambiente.
In ogni caso, come Area de “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL”, riteniamo che le Segreterie Nazionali di categoria di Cgil Cisl Uil debbano prendere atto della contrarietà diffusa, che si debba ritirare la firma da questo Accordo e ripartire dallo sciopero revocato alla vigilia, rilanciare la mobilitazione per un rinnovo contrattuale degno di questo nome. Uno sciopero, è bene ricordarlo, che aveva già visto una riuscitissima adesione in due date precedenti, che aveva mostrato con chiarezza tutta la disponibilità alla lotta da parte dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Area “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL” nella FP CGIL

24 ottobre 2016                                                                               web: sindacatounaltracosa.org

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