La guerra è contro i lavoratori e i popoli e va fermata! Subito!

Intervento di Monica Grilli all’Assemblea Generale della FLC CGIL, 11 marzo 2022

La relazione del segretario offre molti spunti di riflessione e penso anche io che questo sia un
momento molto complesso da affrontare.

Noi siamo il sindacato, la Cgil è il sindacato. Siamo un’organizzazione deputata alla difesa e alla
riconquista dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e quindi il tema è proprio quello dei diritti.
Mi sento di dire che, mai come oggi, emerge con chiarezza e nettezza la necessità del primo diritto
dell’umanità, il primo perchè è la cornice di tutti gli altri. Ed è il diritto dell’umanità alla pace.

La tragedia della guerra si è materializzata con tutto il carico di dolore che porta con sè. E ne
vediamo le terribili conseguenze. Il dolore delle donne Ucraine che devono lasciare la loro terra e i
loro uomini per mettere in salvo i figli. Il dolore degli uomini ucraini che vedono la loro famiglia
spezzarsi e vanno al fronte sapendo di rischiare la vita. Ma anche il dolore delle madri dei soldati
russi che piangono i loro figli caduti in battaglia. Le truppe che vanno in Ucraina vengono reclutate
nelle regioni minori della Russia, in quelle più povere, lontane e desolate, dove l’eco della morte di
un giovane si spegne più velocemente.

Questa guerra miete vittime su tutti i fronti. Distrugge le vite degli ucraini. Fa piombare la
popolazione russa in uno stato di povertà e di indigenza spaventoso, perchè il default della Russia
ricadrà sulla popolazione e non sugli oligarchi russi che si saranno già premuniti di sistemare i loro
capitali per tempo.

Questa guerra colpisce direttamente anche noi. Non solo con l’aumento dell’inflazione che fa
schizzare i prezzi alle stelle: il diesel ha superato i due euro e sono annunciati aumenti del pane
nella misura del 50% per la difficoltà di approvvigionamento del grano. Un aumento che colpisce
perchè, storicamente, ha un significato di una portata enorme!

Non solo per tutti questi motivi, che già di per sé sarebbero del tutto sufficienti per veder peggiorare
la nostra condizione, questa guerra ci colpirà in modo diretto!
E’ già stato annunciato il blocco della
ripresa e questo si ripercuoterà sugli aumenti salariali dei contratti in rinnovo, ad esempio quello del
pubblico impiego, perchè ci chiederanno di accontentarci! Passeremo da uno stato di emergenza
all’altro con tutto ciò che ne consegue! Senza un vero aumento dei salari e con i prezzi e il costo
della vita in aumento, la situazione diventerà drammatica. Ci verranno chiesti sacrifici e ci verranno
chiesti in nome dello stato di emergenza. E così sarà improbabile che vengano potenziati i servizi
sanitari, che vengano aumentati i posti degli ospedali o il personale sanitario. Sarà difficile che
aumenti il personale insegnante e che venga stabilizzato quello precario. Ci diranno che le risorse
non ci sono, che non è la contingenza adatta. E così la povertà, la precarietà e le diseguaglianze, non
potranno che aumentare!

E’ necessario dire le cose come stanno: questa guerra muove capitali, favorisce le speculazioni,
arricchisce a dismisura i fabbricanti di armi e nel contempo uccide e affama i popoli.
Condivido con quanto detto dal nostro Segretario, la guerra va fermata. Ora!

La guerra è una questione di interessi, ma gli interessi in gioco sono quelli di una classe che vuole
sfruttare l’altra. Sono scandalizzata nel sentire che un membro del Governo, il ministro dello sviluppo economico Giorgetti abbia chiesto di usare i soldi del Pnrr per gli armamenti.
Il governo e l’Europa vogliono portare avanti la guerra per aumentare i profitti dei capitalisti e
hanno intenzione di presentare il conto alle lavoratrici e ai lavoratori, perchè, è utile ricordarlo, che
si tratta di risorse a debito che andranno restituite e che il prezzo da pagare sarà una stagione di tagli
alla spesa pubblica, un ennesimo attacco al Welfare.

Inaccettabile! E’ necessario il “cessate il fuoco”! Questa volta il capitalismo si gioca la carta della guerra e quindi, secondo me, abbiamo fatto bene, come CGIL a dichiararci contrari all’invio di armi in Ucraina. La guerra non si ferma con le armi. In una situazione come questa chi pagherà il conto? Pagheranno tutti, ma i primi a pagare saranno i soggetti più fragili e deboli e tra i soggetti più fragili ci sono i giovani e le donne che hanno già pagato un conto salato durante la pandemia.

Il compagno che mi ha preceduto ha citato un episodio che ha visto una lavoratrice subire dei
comportamenti lesivi sul luogo di lavoro da parte del datore di lavoro e dell’intervento occorso,
prima del sindacato e poi dei carabinieri. Le donne che in questo sistema produttivo sono sottoposte
ad un doppio sfruttamento, sul lavoro e nella vita personale, nei tempi di conciliazione, saranno
messe ancora più in difficoltà dalla crisi economica che la guerra ha iniziato ad alimentare.

Prima toccherà ai giovani e alle donne, ma poi le condizioni peggioreranno per tutti.
Ci chiederanno sacrifici e ci diranno che la crisi economica impedisce veri aumenti salariali. Ci diranno non ci sono risorse per la sanità pubblica e cercheranno di forzare la mano con l’autonomia differenziata.
Ci diranno che non ci sono le risorse per nuovi insegnanti e per la stabilizzazione dei precari. Anzi
approfitto di questa sede per lanciare l’allarme sui tagli all’organico nella scuola che il governo ha
annunciato per accantonare 4800 posti per gli insegnanti di educazione motoria che saranno inseriti
nella scuola primaria (nelle queste e nelle quinte), a partire dal settembre 2022.

Monica Grilli

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