Unipol: assemblee senza democrazia.
Assemblee in remoto in Unipol (7 febbraio u.s.) per l’approvazione della piattaforma del contratto nazionale delle assicurazioni. Il segretario nazionale della Fisac esordisce comunicando che, per motivi tecnici, non ci sarebbe stato dibattito, non sarebbe stato possibile fare domande e non sarebbe stato possibile presentare ordine del giorno (sic!)
Così l’assemblea si è svolta con la mera elencazione dei punti salienti della piattaforma, senza approfondimenti, senza discussione, senza possibilità di chiedere chiarimenti e senza consentire ai lavoratori di svolgere il loro ruolo di presentare modifiche, esporre aspettative, votare eventuali ordini del giorno ed emendamenti. Oltre la drammatica esperienza che la pandemia ha recato con sé, abbiamo dovuto assistere ad un’altra forma di “virus”, l’eliminazione tout court della democrazia.
A cosa serve gabbare in tal modo i lavoratori rubacchiando un voto d’approvazione solo per sistemare un obbligo statuario della CGIL?
Due anni di sofferenza da pandemia non possono risolversi in un esercizio sterile delle regole. Se i dirigenti della nostra organizzazione pensano di usare le difficoltà reali per bypassare i lavoratori e accentrare su di sé tutte le decisioni, i lavoratori dovranno organizzarsi contro questa burocrazia sindacale. Di seguito gli ordini del giorno sottratti alla discussione dai “motivi tecnici” che in due anni non sono stati risolti.
Ordine del Giorno
A DIFESA DELL’OCCUPAZIONE SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE
Da molti anni ormai osserviamo una costante tendenza da parte delle compagnie assicurative (come peraltro dei gruppi bancari) di chiudere diversi uffici nelle regioni meridionali e nelle aree interne del paese, con continui accentramenti verso le principali sedi metropolitane del nord. Tale politica delle aziende sta determinando una progressiva ed inesorabile desertificazione, economica e sociale, proprio a partire dai territori più disagiati, laddove il tasso di disoccupazione è più alto, il reddito pro capite è più basso e ciò porta con sé tutta una serie di disagi derivanti.
Questa sciagurata propensione padronale va arginata, tanto più in un’epoca in cui le moderne tecnologie consentono che svariate produzioni possono attuarsi anche da remoto.
Purtroppo porre la questione meramente come pensiero generico non servirà ad invertire la tendenza.
Pertanto i lavoratori del Gruppo Unipol, riuniti in assemblea, impegnano le delegazioni sindacali ad inserire, nella piattaforma in discussione, una clausola di salvaguardia per le aree suddette, che preveda un meccanismo di conferma costante dei livelli occupazionali e di presidio dei territori attraverso il mantenimento delle sedi di lavoro.
Francesco Durante e altre rsa del Gruppo
Ordine del Giorno
Per un contratto nazionale che risponda concretamente alle esigenze economiche e sociali dei lavoratori
La piattaforma del ccnl Ania oggi in votazione pone la sua richiesta economica ad un aumento di 210€ lordi. Tale rivendicazione è stata strutturata ormai mesi addietro, quando ancora non si immaginava l’attuale andamento inflattivo, intorno al 5% e, soprattutto, con una prospettiva che non sarà di breve periodo.
I lavoratori del Gruppo Unipol chiedono che sia previsto un adeguamento in base all’attuale potere d’acquisto delle famiglie, anche in considerazione dei consistenti aumenti dei consumi energetici (e prodotti derivati) ovvero se non venga proposta in maniera forte, come misura alternativa o aggiuntiva, la riduzione di orario a parità di salario.
Francesco Durante
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