Ccnl tessili. Rinnovo al ribasso.

Un rinnovo decisamente al ribasso, diciamo le cose come stanno!

Un contratto scaduto, quello dei tessili lo scorso marzo dove dal 1° aprile 2021 al 31 marzo 2022 lascerà la busta paga delle lavoratrici e lavoratori di questo comparto completamente invariate.

Per trovarsi un misero aumento di neanche 20 euro al 1° aprile 2022 (18,20 euro per il secondo livello! meglio spiegarla cosi, perché è questo l’inquadramento che riguarda migliaia di lavoratrici), 22,75 e a gennaio 2023, 24,57 e ad aprile 2023!

Nessuna “una tantum” e nessuna apertura a un riconoscimento alle lavoratrici e lavoratori che non hanno contrattazione di secondo livello, ovvero la stragrande maggioranza di questo settore, e l’ennesimo scambio di spostare elementi economici verso il welfare sanitario (SANINMODA).

Nessun passo avanti nella spropositata disponibilità delle ore di flessibilità a beneficio delle aziende.

« Due anni pieni in cui non sono stati previsti ne aumenti retributivi, ne importi una tantum, quindi nessun aggravio per le imprese ». Lo dichiara trionfante una nota dello SMI Confindustria.

Come dargli torto? 

Non vorremmo rovinare l’enfasi e lo storytelling con il quale da ieri si sta decantando con toni trionfalistici un rinnovo che sinceramente porta poco alle lavoratrici e molto alle imprese.

Simone Silvan

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