[12 luglio]: per una opposizione di classe in Cgil
PER UNA OPPOSIZIONE DI CLASSE DENTRO LA CGIL, SVILUPPIAMO UN PROGRAMMA DI CLASSE E COMBATTIVO.
L’assemblea congiunta di RT e DeL del 12 luglio 2021 riunitasi presso la Camera del Lavoro di Milano ritiene che all’indomani della sigla dell’Avviso comune (definito dalla direzione maggioritaria della CGIL e da CISL e UIL un accordo per la salvaguardia dei posti di lavoro) sia necessario denunciare fermamente tutto il gruppo dirigente maggioritario nazionale della CGIL, perché di fatto la presa d’atto siglata a Palazzo Chigi apre la strada ai licenziamenti collettivi, come è evidente dal massacro sociale che in questa fase si sta acuendo, dal caso della Gianetti a quello della GKN.
Riteniamo quindi che la concreta e radicale opposizione a questa CGIL debba portare alla conseguente richiesta delle dimissioni del segretario generale Maurizio Landini, attraverso l’avvio di una campagna da far vivere tra i delegati e le delegate, tra i lavoratori e le lavoratrici più combattive.
Bisogna quindi sviluppare una battaglia su parole d’ordine adeguate alla fase. Oltre alla richiesta delle dimissioni di Landini dobbiamo dare ai lavoratori e alle lavoratrici l’indicazione di un programma alternativo alla passività imposta dalla CGIL.
Dobbiamo avanzare la necessità di costruire una vertenza generale: contro lo sblocco dei licenziamenti; sui temi del salario, della riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga, dei rinnovi contrattuali; sul ripristino dell’art. 18 e la cancellazione di tutte le tipologie di lavoro precario; contro le discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro e tutti i meccanismi che determinano il divario salariale; contro gli appalti e per la ripubblicizzazione di tutti i servizi; sulle pensioni, su un sistema di welfare interamente pubblico e universale; sulla salute e la sicurezza, per fermare il drammatico continuo dilagare delle morti nei luoghi di lavoro.
Le risorse vengano prese a chi detiene la ricchezza, facendo pagare la crisi a chi non ha mai pagato e ha continuato ad arricchirsi, con una vera patrimoniale, almeno del 10% sul 10% più ricco.
Di fronte all’attacco di governo e padronato si pone con forza la messa in campo della più che concreta ed attuale parola d’ordine dell’occupazione delle fabbriche, dell’esproprio – senza indennizzo per i capitalisti – delle fabbriche che licenziano, delocalizzano e inquinano e della loro nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori e delle lavoratrici.
Di fronte all’aggravarsi della repressione che sta colpendo in tutte le forme la classe lavoratrice e si sta scatenando con particolare ferocia nei settori conflittuali dove vigono i più alti livelli di sfruttamento, è necessario organizzarci, costituendo comitati di autodifesa per rispondere alla violenza del padronato e delle sue squadracce e alla violenza istituzionale.
Non possiamo accettare passivamente quanto accaduto al compagno del SI COBAS Adil Belackhdim, barbaramente ucciso mentre organizzava un picchetto alla Lidl di Biandrate (Novara) durante lo sciopero della logistica.
Urge anche la necessità di dotarsi degli strumenti per questa vertenza generale, con la costituzione di coordinamenti delle fabbriche e dei posti di lavoro in lotta, di comitati di lotta, di casse di resistenza per sostenere un percorso di conflitto che dovrà essere necessariamente continuativo, nella prospettiva di una mobilitazione di massa. Nella prospettiva della costruzione in tempi rapidi, assieme a tutti i settori conflittuali e di classe che oggi sono in campo, dello sciopero generale contro il governo e il padronato.
Una prospettiva che la CGIL deve fare propria, assumendosi le sue responsabilità di fronte ai milioni di lavoratrici e lavoratori che rappresenta.
Riteniamo doveroso, nell’ottica di rafforzare una alternativa coerentemente di opposizione dentro la CGIL, avviare un percorso con tutte le aree che si pongono su un terreno di dissenso, attraverso la verifica su un piano programmatico classista conseguente, e fare in modo che il dibattito non si fossilizzi sulle semplici possibilità burocratico-statutarie di esserci sic et simpliciter, a prescindere dai contorni programmatici.
Primi firmatari:
Luca Tremaliti, CD nazionale FILT, lavoratore marittimo
Donatella Ascoli, AG CGIL VENETO, Musei Civici Veneziani
Elena Felicetti, FLC Pavia, insegnante precaria
Franco Grisolia, Collegio di Verifica CGIL Lombardia
Francesco Doro, Filctem Venezia, Lumson SPA
Luigi Sorge, AG FIOM Frosinone Latina, FCA Cassino
Sergio Castiglione, CD FLC Caltanissetta
Renato Pomari, RSU IBM
Natale Azzaretto, AG SPI Milano
Vincenzo Cimmino, AG Nazionale FLC, insegnante precario
Lorenzo Mortara, CD Regionale CGIL Piemonte, RSU FIOM YKK Vercelli
Diego Ardissono, CD NIDIL Padova
Per informazioni e adesioni scrivere a lucatremaliti@virgilio.it
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