#Ribelle. La vicenda di una compagna che ci riguarda tutte
Facciamo spesso, tutte noi, i conti con l’ostracismo che ci viene fatto all’interno della Cgil, a causa delle nostre idee e della nostre convinzioni.
Ci accorgiamo però che il sistema non stritola soltanto noi, cioè chi per ragioni politiche si ribella apertamente ad esso, ma, a volte, silenziosamente, anche altri, persino chi ne è parte. E se osi ribellarti, ti distruggono. Più ti agiti, più fango ti buttano addosso.
Forse proprio perché riceviamo lo stesso trattamento a causa delle nostre idee, se sappiamo che una compagna viene stritolata, solidarizziamo con lei, a prescindere dalle posizioni politiche. Soprattutto se è una donna, pure giovane e competente, e se abbiamo il sospetto che essere tale sia una delle ragioni per essere stata accerchiata, accusata, isolata e mobbizzata. E tanto più siamo con lei se si insinua che è stata l’amante del capo e che la sua carriera tanto quanto la sua disgrazia dipendono da questo. Odiamo sentirne parlare, vero o falso che sia, perché in entrambi i casi non ci interessa.
Molti penseranno che non sono affari nostri e che potremmo restarne fuori, visto che non ci riguarda. Siamo convinte, invece, che se stiamo zitte quando non riguarda noi, se facciamo finta di non vedere, rischiamo nostro malgrado di rassegnarci a questo sistema.
E non vogliamo farlo. Crediamo che le donne starebbero meglio in questa organizzazione se tutte insieme avessimo la forza di aprire una discussione su questi meccanismi di potere, se ci ribellassimo a questi ingranaggi e imparassimo a solidarizzare e difenderci, anche oltre gli steccati delle reciproche appartenenze politiche, soprattutto quando si usano insinuazioni, considerazioni personali e pettegolezzi per attaccarci.
Quindi, piena solidarietà a Francesca Carnoso, compagna della Fisac Cgil, rimossa dal suo precedente incarico nazionale, privata di ogni agibilità sindacale nel cambio tra un segretario generale e l’altro e ora «sotto processo» in commissione di garanzia.
A noi non interessano le beghe della burocrazia. Ne sono stati fuori fin dall’inizio anche i nostri compagni del direttivo Fisac. E non ci scandalizzerebbe se un segretario, tornasse nel suo posto di lavoro, quando perde una battaglia politica, anzi. Non parteggiamo con le tue scelte politiche, Francesca. E magari non conosciamo quali sono stati i tuoi errori. Crediamo, però, che tu sia stata a un certo punto stritolata dall’organizzazione, bruciata in piazza come una strega e punita, perché non ti sei piegata, pur pagando un prezzo umano e politico sproporzionato e ingiusto. Peraltro molto più alto di quelli che hanno condiviso le tue scelte e avevano ruoli politici ben superiori. Tutti in qualche modo ricollocati. Tranne una.
Non sappiamo se la nostra solidarietà ti aiuterà. Ma non vogliamo fare finta di niente, anche se non riguarda noi. O meglio, perché riguarda anche noi. Riguarda tutte.
Eliana Como, Maria Falcitelli, Cinzia Colaprico, Loretta Sabbatini, Aurora Bulla, Alda Colombera, Pierina Trivero, Francesca Paoloni, Patrizia Tardivello, Vilma Gidaro, Isabella Liguori, Maura Verra, Samira Giulitti, Emidia Morzenti, Monica Tassi, Wilma Perez, Elisa Gobbi, Anna Della Ragione, Samanta Zaccagni, Giulia Siringo, Rossana Aluigi, Anna Trono, Sandra Pellizzon, Alessandra Cigna, Maria Grazia Taddeo, Antonella Stasi, Ada Cestaro
Il disegno è di Naz Oke, http://www.adoptart.net
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