Napoli. Tutela e rispetto per Diana e Maria
Tutela e rispetto per le lavoratrici Diana e Maria!
A ridosso dell’ 8 Marzo, e della miserabile figuraccia sessista del tiranno turco, raccogliamo e raccontiamo la storia di due lavoratrici della Società ARMENA Sviluppo, partecipata della Città Metropolitana di Napoli.
La stessa, nell’estate del 2020, ha adottato un provvedimento di demansionamento nei confronti di due lavoratrici, impegnate nella Segreteria della Manutenzione Scolastica, settore fondamentale nella missione aziendale.
Si tratta di un provvedimento inedito in un azienda a conduzione pubblica dove il rispetto delle funzioni democratiche e sindacali dovrebbero essere ovvie e scontate, e non ricordare quelle delle antiche ferriere!
Invece in barba a qualsiasi rispetto Costituzionale si assiste alla solita squallida rappresaglia, raccontata dalla dirigenza come una semplice variazione, ma nei fatti, una mortificazione lavorativa, che ha colpito Maria, una sindacalista dirigente della Fiom CGIL e Diana, Presidente della Commissione Elettorale, entrambe da sempre impegnate per il mantenimento dei livelli occupazionali, da tempo messi a rischio a causa degli affidamenti esterni.
Da alcuni anni ormai, molte attività manutentive dell’azienda, sia nel settore stradale che in quello scolastico, vengono affidate a ditte appaltatrici in quanto molti dipendenti sono andati in pensione o non sono più idonei alla esecuzione di quelle lavorazioni.
Allo scopo di porre rimedio a questo inesorabile depauperamento dell’azienda, lo stesso Sindaco De Magistris, nel 2019 aveva richiesto la formulazione di un Piano Industriale triennale, che contenesse il relativo Piano di assunzioni, ma Il documento non fu approvato ed a distanza di tre anni, non si è proceduto alla sostituzione della manodopera fuoriuscita.
L’azienda e la Città Metropolitana non hanno messo in campo alcuna azione per proteggere i posti di lavoro, e il provvedimento che ha colpito le due lavoratrici, aveva lo scopo di intimidire e scoraggiare le denunce fatte dal sindacato.
Inoltre, sono stati oggetto di denuncia da parte della Fiom aziendale, forme illegittime di controllo dei lavoratori durante gli spostamenti da un cantiere all’altro. Gli strumenti di controllo usati e la divulgazione dei dettagli oggetto di controllo, hanno leso pesantemente il diritto dei lavoratori al rispetto della loro dignità.
Adottato a scopo evidentemente intimidatorio, sia lo spostamento che il demansionamento lavorativo è stato comunicato alle due lavoratrici al rientro dalle ferie, in pratica, sostituendole nelle loro funzioni e mansioni, con altro personale dirigendole in un settore diverso e in un’altra base.
Il provvedimento ha immediatamente suscitato indignazione e scandalo presso diverse realtà organizzate del Territorio ed oltre ai comunicati sindacali indignati della stessa Fiom di Armena ed Avio Pomigliano, e dalle componenti politiche pomiglianesi di Rinascita e Movimento 5 stelle, sono state presentate due interrogazioni parlamentari al Senato della Repubblica, da parte sia di LEU che del Movimento 5 Stelle. Inoltre, ad esso ha dedicato un articolo il giornale Cronache di Napoli.
A nulla è valso informare dei fatti esposti diversi esponenti della Città Metropolitana, i quali mentre brillano di luce propria nelle dichiarazioni stucchevoli in difesa delle donne, quando si tratta di praticarla l’uguaglianza di genere, in questa circostanza tutti hanno fatto spallucce. Invitiamo come Sindacato è un’altra cosa, alla protesta ed alla mobilitazione democratica e civile, fatta anche di presidi ed altre forme eventuali di lotta in favore delle due lavoratrici per ripristinare i diritti lesi!
#RiconquistiamoTutto! Napoli
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