Bergamo. Cronache dall’ospedale un anno dopo

Giuseppe Saragnese Infermiere, Rsu Cgil ASST-Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Non pensavo di riparlare dopo un anno sostanzialmente degli stessi problemi. Aumentano giornalmente i ricoveri x variante covid, l’età media dei ricoverati si è abbassata e colpisce anche giovani con nessuna comorbilità, molte unità operative sono state riconvertite in settori covid, l’ospedale è investito in pieno dalla 3°ondata, riduzione di sale operatorie, di attività ambulatoriale, riduzione di ricoveri, reparti che vengono spostati e accorpati ad altri, di nuovo bloccate ferie e congedi al personale sanitario ormai stufo di questa situazione ma nonostante tutto sempre in prima linea nella cura dei pazienti.

Di questi giorni la notizia di focolai di variante covid in alcuni reparti, nonostante il personale sanitario è ormai quasi tutto vaccinato, personale che pretende di eseguire il test sierlogico x monitorare la carica anticorpale, ma al momento non è previsto nessuna indagine, cosa che invece è stata fatta in altri ospedali, ad esempio al Niguarda di Milano su un ampia fetta di personale. Con la riduzione delle sale operatorie e l’occupazione di posti letto di pazienti covid, purtroppo verranno penalizzati i pazienti fragili con patologie croniche e pazienti tumorali in attesa di intervento che in alcuni casi devono ricorrere alla libera professione per anticipare l’intervento in ospedale o in altre strutture private, dove invece proseguono gli interventi che sono remunerativi.

Dunque dopo un anno la situazione sanitaria è allo sbaraglio in tutta Italia e la cosiddetta eccellenza lombarda non è un eccezione, anzi la campagna vaccinale è al di sotto delle aspettative, non si intravede nemmeno sul fronte del personale nessun vero piano di assunzioni e stabilizzazione di medici ed infermieri.In questo anno è cambiato il premier, il capo della protezione civile, l’assessore alla sanità lombarda, la lega e rientrata al governo e stanno facendo le stesse identiche cose del precedente governo, ma oggi nessuno protesta. Draghi non è sicuramente il benvenuto a Bergamo il 18 marzo, non c’è nulla da commemorare, i cittadini e il personale pretendono rispetto e risposte.

Giuseppe Saragnese Infermiere, Rsu Cgil ASST-Papa Giovanni XXIII di Bergamo

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