Sulla Fenice. «È un bel direttore!»

#RiconquistiamoTutto - opposizione in SLC Cgil

È di una settimana fa l’esposto del segretario generale Fials Enrico Sciarra ai Ministeri competenti e alla Corte dei Conti circa la legittimità sull’utilizzo del contratto dell’industria nelle fondazioni liriche.

Una denuncia che parte dal bando pubblico del Teatro La Fenice di Venezia per “dirigente amministrativo nell’ambito delle risorse umane” a tempo indeterminato, pubblicato il 30 dicembre 2020. Non un caso isolato nel panorama delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche le quali, pur avendo un contratto nazionale che prevede l’inquadramento di alcune figure dirigenziali, hanno fatto ricorso negli ultimi anni al contratto nazionale dell’industria, con una ricaduta economica più onerosa per le Fondazioni liriche rispetto al contratto di categoria.
Se già riteniamo scabrosa la vicenda della Fenice, risulta tanto più inaccettabile alla luce della necessità di riformulare le dotazioni organiche di ciascuna fondazione lirica attraverso gli “schemi tipo” arrivati con colpevole ritardo dal ministero: da un lato i lavoratori quantificati secondo criteri di sostenibilità economica, dall’altra dirigenti il cui costo viene determinato da un contratto dell’industria, con stipendi fino a 4 volte superiori ai corrispettivi del CCNL dello spettacolo, dove i quadri dirigenziali sono inquadrati ai livelli di Funzionario A e Funzionario B.
La denuncia di Fials evidenzia una tendenza in contrasto con l’esigenza (o meglio, con la volontà politica) di risanare la condizione economico – finanziaria delle fondazioni liriche.

Ecco che un paio di giorni fa il bando della Fenice è stato revocato.
Come iscritte e iscritti Cgil delle fondazioni liriche condividiamo l’esposto di Sciarra su questa vicenda e se il bando è stato revocato grazie a questa denuncia, non possiamo che ringraziarlo.

Non condividiamo invece l’insinuazione che la nostra organizzazione sia collusa politicamente, come ha dichiarato Sciarra nell’intervista a Toscana Today:
“Ho letto anche una dichiarazione del sindacato CGIL Slc. Nella sintesi, mi pare di aver capito che difenda, invece, l’operato del sovrintendente Ortombina. Spero di avere letto male, per l’affezione che provo verso la storia gloriosa del sindacato di Luciano Lama e di Giuseppe Di Vittorio. Se così non fosse, tuttavia, non mi meraviglierei troppo, considerando che la CGIL nel sistema della Lirica è ormai fedelmente allineata al papato Franceschini-Nastasi.”

Si possono muovere critiche di eccessiva concertazione da parte di slc con le parti datoriali e ministeriali, persino di indolenza comunicativa (e proprio dal sindacato della comunicazione!), ma tacciarla di collusione è una diffamazione che non accettiamo e che riteniamo non debba accettare la nostra organizzazione.

#RiconquistiamoTutto – opposizione in SLC Cgil

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