Un anno di sipario (chiuso)!
Il 23 febbraio saremo in piazza per lo spettacolo - #RiconquistiamoTutto
Come era tristemente prevedibile, da un anno dall’inizio della pandemia e delle relative chiusure volte al contenimento del contagio, nulla è cambiato per quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori che vivono situazioni di precarietà, non occupazione e difficoltà economiche causate non dalla crisi sanitaria ma dalle scelte politiche di chi governa il paese.
Il settore dello spettacolo è uno dei maggiormente colpiti dalla crisi. Le operatrici e gli operatori del comparto hanno subìto l’assenza di tutele, di efficaci ammortizzatori sociali, di effettivi protocolli di sicurezza, oltre che di un reale ascolto da parte del Ministero dei Beni Culturali e del Lavoro per concordare una reale e sostenibile ripartenza e, soprattutto, una riforma strutturale delle politiche culturali e lavorative.
Il 23 febbraio sarà il triste anniversario dell’esplosione della crisi sanitaria e, contestaulmente, della chiusura dei Teatri. Un anno di assenza di lavoro e assenza di cultura. Il prezzo di questa totale incapacità di progettazione lo sta pagando non solo chi di spettacolo lavorava, ma il paese intero.
Per questa data la rete Professionist* dello Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua ha indetto manifestazioni in varie città italiane.
Ora come non mai riteniamo fondamentale portare il conflitto nelle piazze e nelle città in maniera unitaria e compatta. Non saremo mai divisi dalle lavoratrici e lavoratori in lotta mentre non ci allineeremo alle grandi parti datoriali le cui richieste sono semplicemente quelle di tornare allo status quo.
Auspichiamo fortemente che la Slc Cgil Nazionale aderisca in maniera unitaria a tale giornata di lotta. Consideriamo un errore pensare di cambiare il sistema dello Spettacolo solo con interlocuzioni istituzionali. Una grande organizzazione sindacale di massa deve essere presente nelle lotte per saper interpretare e veicolare, non solo la rabbia, ma anche le proposte che le realtà autorganizzate di settore portano avanti e chiedono che vengano discusse. Non ci si può rinchiudere in momenti di mobilitazione autoreferenziali dettando le soluzioni dall’alto senza un vero e reale confronto con le lavoratrici e i lavoratori.
Esprimiamo dunque il nostro sostegno alla mobilitazione del 23 febbraio e alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno indetto la piazza per esprimere costruttivamente la propria rabbia e le proprie idee di rinnovamento. Non è più il tempo di riflettere e valutare. E’ il tempo di lottare uniti e compatti!
#RiconquistiamoTutto in SLC-Cgil

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