V.Cimmino. Salute sicurezza stabilizzazione: le ragioni di una mobilitazione.
Care compagne e cari compagni, l’assemblea di oggi si colloca in un momento della storia
della scuola italiana che sarà molto difficile da dimenticare. Ci troviamo anche nel bel mezzo
di una crisi di governo orchestrata da un piccolo partito, Italia Viva, che sempre più si
candida ad essere il referente delle banche e della grande borghesia italiana. Una crisi di
governo pienamente interna alle logiche del capitale italiano, rottamatore come Renzi della
dignità dei lavoratori, che comincia a riscaldare i motori in attesa dei milioni di licenziamenti
previsti in primavera. Purtroppo no, questo governo non è in crisi per la mobilitazione
generale dei lavoratori e delle lavoratrici, anche a causa del cordone ombelicale che lega la
CGIL a questo governo, visto erroneamente come un argine a Salvini e alle destre. Anche
della scuola, che in questi mesi hanno dovuto scontrarsi contro la sordità di una ministra alle
richieste anche più banali, come quella della carta del docente ai precari, ipotesi svanita nel
nulla o il pagamento degli stipendi agli insegnanti in organico Covid, che solo adesso sta
vedendo uno sbloccamento. Ciononostante la FLC ha firmato intese come quella sulla DDI e
quella con l’Aran, che riduce nei fatti il potere delle RSU e aumenta le distanze tra uno
sciopero e l’altro, attaccando nei fatti un diritto sacrosanto.
Per quanto riguarda il rientro a scuola, possiamo dire che sta avvenendo in direzione
disordinata e precaria, parafrasando uno slogan del movimento di una ventina di anni fa.
Le ultime settimane ci hanno fatto assistere a quanto una logica nei fatti federalista abbia
pervaso la gestione della riapertura delle scuole italiane, soprattutto per quanto riguarda le
scuole superiori. Si sta assistendo, infatti, ad un processo nei fatti di autonomia differenziata,
della quale l’autonomia scolastica, con l’assegnazione di poteri sempre maggiori ai dirigenti
scolastici, ha costituito e costituisce sempre più l’anticamera.
Ciò di cui non è stato minimamente tenuto conto nei piani di riapertura delle scuole superiori
è stata l’imminenza di una terza ondata nei contagi da Covid-19, data per certa dalla
stragrande maggioranza della comunità scientifica (ad esempio Crisanti, Galli, Pregliasco)
nel mese di gennaio con prosieguo nei mesi successivi. Come anche non è stato tenuto
conto dell’aspetto che vede la fascia dei ragazzi e delle ragazze in età adolescenziale
essere potenziali veicoli del contagio come gli adulti. E, non ultimo per importanza, il fatto
che più di 300000 docenti (che in Italia hanno la media anagrafica più alta al mondo) hanno
più di cinquantaquattro anni, rientrando così in una delle fasce anagrafiche più vulnerabili al
virus.
E’ necessario, per evitare ogni strumentalizzazione da parte di parlamentari e senatori a
caccia di voti come sta facendo ad esempio la Gelmini, che in ogni scuola vengano
organizzate assemblee sindacali e comitati di lotta sulla questione dei vaccini e della
sicurezza nelle scuole, per rivendicare tamponi periodici e tracciamenti capillari, attivare
realmente quei famosi presidi sanitari di cui si era tanto parlato la scorsa estate (e che
nessuno ha visto). Per rivendicare la possibilità di vaccinarsi urgentemente per tutto il
personale scolastico, permettendo così maggior sicurezza per tutti i lavoratori e le lavoratrici
della scuola.
La scuola pubblica ha vissuto nello scorso settembre, con più di 210000 cattedre vuote, il
suo “settembre nero”.Il nuovo sistema di reclutamento dei docenti con contratti a tempo
determinato, le nuove Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), si è rivelato
all’insegna del caos totale e con gli Uffici Scolastici Provinciali totalmente privi di direttive.
Nonostante siano passati mesi e ci ritroviamo oramai a metà anno scolastico, ancora
migliaia sono le cattedre vacanti. Nella sola città di Roma, ad esempio, le cattedre vacanti
sono ancora più di 3000.
Il concorso straordinario va quindi annullato senza se e senza ma. Affinché a settembre si
possa dare continuità e serenità ai nostri studenti, ai nostri colleghi e soprattutto una
prospettiva sulla quale costruire un futuro per tutti noi che in moltissimi casi abbiamo lasciato
il meridione per poter svolgere questo lavoro bisogna urgentemente provvedere ad una
procedura per titoli e servizi.
Per quanto riguarda la sicurezza, troppe scuole sono fragili e insicure, edificate senza
attenzione ai criteri antisismici e con l’impiego di materiali scadenti. La Legge di Bilancio
2021 per gli interventi di edilizia scolastica prevede solo 1,5 miliardi di euro, a fronte degli
oltre 200 miliardi di euro che, secondo uno studio della Fondazione Agnelli del 2009,
sarebbero necessari per una reale messa in sicurezza degli edifici scolastici presenti sul
territorio nazionale. Briciole.
Mai come ora è necessario che la FLC rompa con ogni atteggiamento di fiducia attendista
nei confronti di questo governo nemico dei lavoratori, il governo che per assecondare
Confindustria ha impedito la chiusura dei distretti di Alzano Lombardo e Nembro
contribuendo alla diffusione smisurata del Covid, e proceda da subito alla costruzione di un
processo di mobilitazione per la salute e la sicurezza nelle scuole, che non può prescindere
dalla stabilizzazione dei precari annullando questo concorso vergognoso che ha umiliato
decine di migliaia di insegnanti precari. Al lavoro e alla lotta.
Vicenzo Cimmino
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