M. Grilli. La mobilitazione del Sindacato è l’unica via per uscire dal disastro!
- La situazione è gravissima.
Ci sono i morti. E sono tanti. Ci sono i contagi che non accennano a diminuire. Questo è quello che succede. Abbiamo superato gli 80.000 morti e Ricciardi ha detto chiaramente che se non ci fermiamo, se non chiudiamo tutto, a febbraio avremo 95.000 morti. Le cifre sono impietose: una media di 500 persone al giorno perde la vita nel nostro paese. Questi sembrano essere diventati numeri freddi ai quali il paese deve abituarsi, ma non è così. Si tratta di persone. Lavoratrici. Lavoratori. Donne uomini, madri padri nonne nonni. E’ troppo doloroso.
E’ inaccettabile perchè il governo ne ha la totale, e sottolineo totale, responsabilità.
La sua responsabilità risiede in tutto ciò che non ha fatto per contenere i contagi ed evitare il disastro.
- Quali mobilitazioni sono state messe in campo per evitare questo disastro? Che cosa non ha funzionato nel sindacato?
Pongo il problema per le azioni di mobilitazione che abbiamo messo in campo.
Non è stato sufficiente. Si poteva fare di più. Molto di più.
A settembre abbiamo detto come organizzazione che era necessario rientrare, pur sapendo che le condizioni di sicurezza nelle scuole non erano garantite.
- Non erano sufficienti i protocolli perchè sapevamo che mancavano distanziamenti reali;
- mancava il personale per consentire la divisione in gruppi e le sostituzioni dei colleghi che si ammalavano;
- Non erano stati previsti trasporti adeguati;
- Non erano adeguati gli spazi e locali all’interno delle scuole (penso alle mense delle primarie dove ci si toglie le mascherine per mangiare, senza un adeguato sistema di aerazione che consenta la sicurezza ed eviti i contagi);
- Non erano adeguati i dispositivi di protezione: definire improbabili le mascherine che vengono consegnate nelle scuole è un eufemismo perchè sono di materiali di scarsa qualità e non sempre garantiscono la sicurezza, tant’è che c’è un’inchiesta da parte della magistratura (Vi ricordo che sono prodotte da Fca che oltre ai 6,3 miliardi presi in prestito a fondo perduto in primavera ha ottenuto la produzione di queste forniture!);
- Non c’era un sistema reale di tracciatura. Basta pensare ai tamponi che non sono stati fatti, delle procedure complesse e farraginose da parte delle A.S.L. che spesso danno risposte oltre i termini quando i contagi si sono già diffusi.
Ecco la politica di questo governo ci ha portato al disastro in cui ci troviamo oggi.
- Quali le speculazioni e le conseguenze di questa azione di governo?
La politica del governo fa sì che a Torino, in Piemonte, nella parte più industrializzata di questo paese, vengano fatti i tamponi e che vengano inviati per il processamento all’Aquila, in Abruzzo. Quale speculazione si nasconde dietro tutto ciò? Quante lobby hanno beneficiato della politica disastrosa di questo governo?
E allora succede che un insegnante che ha continuato ad andare a scuola, che ha continuato a resistere in questo catastrofe si ritrovi contagiata, si ammali e che trascini nel contagio tutti i suoi familiari, che porti a casa il virus e che resti con l’idea tremenda dentro i sé di aver fatto ammalare i suoi cari. Di avere messo a rischio la vita dei suoi genitori, dei suoi figli, dei propri compagni di vita. Ed è successo che qualcuno di quei cari non ce l’abbia fatta e in quel caso la vita di quell’insegnante è distrutta! Chi si è contagiato ha potuto toccare con mano che cosa significhi e come si resti spesso abbandonato per giorni nel suo isolamento domiciliare senza farmaci, senza indicazioni da parte degli operatori sanitari. E’ tutto demandando alla rete dei rapporti personali.
Qual è la via d’uscita? Che cosa ci può salvare?
E oggi che assistiamo al teatrino degli irresponsabili di governo, dove è evidente che ciò che conta sono gli interessi personali di qualche teatrante della politica e gli interessi della legge del profitto, che cosa si può fare ? Come si può procedere? Chi ci salva oggi?
Davvero qualcuno può pensare che la salvezza passi attraverso un governo di unità nazionale? E’ davvero credibile? No, non è questa la via!
Oggi noi abbiamo soltanto una via: la mobilitazione, il ruolo del sindacato, la forza del sindacato.
Oggi, solo la mobilitazione forte delle lavoratrici e dei lavoratori con le proprie organizzazioni sindacali può essere la via per la salvezza.
Solo la forza dei sindacati uniti potrà costituire una possibilità perchè è evidente che le politiche del governo continueranno a trascinarci nel baratro.
Nella scuola c’è una profonda indignazione per lo stato delle cose. C’è indignazione, rabbia, paura e talvolta sconforto. Certo è vero che non c’è un vero e proprio movimento che si muove, ma c’è fermento, c’è un terreno sul quale si può costruire. Si può costruire molto.
Lo dimostrano le iniziative in campo, penso agli appelli, tra i quali ,quello “LA SCUOLA DEVE TORNARE IN PRESENZA E IN SICUREZZA” che sta circolando e che ha già raccolto oltre 400 adesioni e che continuano a crescere di ora in ora e che io personalmente ho firmato.
Ecco è la dimostrazione con concreta che c’è la volontà nelle scuole, di mobilitarsi, insieme al proprio sindacato per porre fine a questo disastro e io penso che sia importante dialogare con queste realtà, per uscire dal disastro, per le lavoratrici e per i lavoratori, per la forza e per l’importanza del ruolo che ricopre il nostro sindacato, la Flc la Cgil, per la sua storia passata e per quella futura e tutto ciò deve essere portato avanti, e riprendo le parole del nostro segretario, al di fuori di qualunque strumentalizzazione politica!.
Grazie
Monica Grilli
Rispondi