Electrolux. Cinzia&Loretta vincono ancora!
Nel maldestro tentativo di ridurre gli spazi dell’attività delle Rappresentanze Sindacali Unitarie di fabbrica, oltre l’orario lavoro, la Direzione Electrolux ha sanzionato, con tre ore di multa, due delegata RSU Fiom – Cgil, Cinzia Colaprico e Loretta Sabattini, per essersi trattenute nella saletta sindacale dello stabilimento a fine orario lavoro.
Le lavoratrici hanno chiesto tempestivamente, a norma di legge, un arbitrato presso l’ Ispettorato Territoriale del Lavoro (distaccamento del Ministero del lavoro), contro il provvedimento, ma la Direzione Electrolux ha ritenuto di non aderirvi, trascinando in giudizio le due operaie, presso il Tribunale del Lavoro di Forlì, attraverso la verifica di legittimità della sanzione disciplinare, che la stessa azienda ha comminato.
Azione non nuova e strumentale dell’azienda, nell’uso di una procedura di legge, che ha prevalenti fini dissuasivi verso il lavoratore, costretto suo malgrado, per far valere i propri diritti, ad andare incontro a spese legali che non tutti si possono permettere. L’alternativa per le lavoratrici era chiedere alla Direzione di ritirare la causa e accettare la sanzione. Le operaie, sostenute anche dalla RSU Fiom Electrolux di Susegana, non hanno ceduto.
Electrolux mal sopporta la messa in discussione delle arbitrarie sanzioni, già attuata con medesime modalità, in altre circostanze e per altri dipendenti, in diversi stabilimenti del Gruppo.
Fece scalpore la condanna di Electrolux per il caso dell’ operaia sanzionata e trascinata, con le stesse modalità, dalla Multinazionale in Tribunale a Treviso perché non teneva il ritmo di lavoro.
Nel merito, il Giudice del Lavoro dott. Luca Mascini, il 17 novembre, con sentenza appena pubblicata, ha respinto le argomentazioni degli avvocati Electrolux, “rigetta il ricorso e, per l’effetto, accerta l’illegittimità della sanzione impugnata che annulla”. Così è stato ribadito il principio del diritto a fare attività sindacale anche oltre l’ orario di lavoro per le RSU.
La Fiom di Forlì non ha ritenuto di aggiungere un’azione per attività anti sindacale, pur ricorrendone gli estremi.
La multinazionale è stata condannata a pagare le spese agli avvocati Giacomo Summa (del foro di Roma) ed Enrico Canepa (del foro di Forlì) che hanno difeso le operaie pro bono.
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