#RT nel pubblico. Report riunione
Il Coordinamento si è riunito in modalità telematica. Hanno partecipato compagne e compagni della Lombardia, Veneto, Toscana, Liguria, Emilia, Campania, Lazio. Compagni di altre regioni, segnatamente Piemonte e Calabria, avevano già fatto sapere di essere impossibilitati alla partecipazione. La discussione è stata avviata dalle tre brevi relazioni dei compagni Massimo Demin, Francesca Di Bella, e Enio Minervini componenti del Direttivo Nazionale (Direttivo ed Organismi collaterali) nella logica già annunciata nel precedente Coordinamento di una gestione collettiva ecollegiale privilegiando la circolarità delle informazioni e l’orizzontalità delle competenze. Prima delle relazioni vi è stato un breve report sul Direttivo nazionale Fp tenutosi il 22/10 u.s., relativamente alle nostre posizioni, espresse nell’intervento di Francesca di Bella, che ha sottolineato come nulla sia stato fatto nell’ambito sanitario, in particolare lombardo, per affrontare la seconda ondata pandemica e come lo stesso modello sanitario lombardo, per il forte sbilanciamento verso l’intervento del privato non garantisca adeguati finanziamenti alla medicina del territorio. Francesca ha poi fatto riferimento alle storiche ambiguità della Cgil nella sua incapacità di denunciare un modello di sviluppo infrastrutturale in conflitto con la difesa di salute, ambiente e territorio. La nostra posizione è poi stata ribadita dalla dichiarazione di voto di astensione da parte di Enio Minervini all’odg presentato dalla segreteria. Enio ha spiegato come pur appoggiando le iniziative di mobilitazione per il rinnovo dei contratti, contro le interpretazioni sul lavoro agile da parte del ministro Dadone, e per assunzioni e stabilizzazioni del personale nella PA, una mobilitazione che non preveda un percorso verso la dichiarazione di sciopero rischi di rimanere una dichiarazione di intenti senza atti concreti e per questo motivo i compagni dell’Area hanno ritenuto di astenersi.
Le relazioni iniziali hanno dovuto prendere atto del mutato quadro politico-sindacale a causa del riattivarsi della pandemia e della emergenza sanitaria; le relazioni e gli interventi successivi sono stati quindi molto centrati sulla sanità pubblica e privata.
La sensibilità generale sembra essere mutata rispetto a marzo scorso, e le parole spese nella valorizzazione del sistema sanitario pubblico non hanno avuto alcun seguito, tanto che ci ritroviamo a fare i conti con personale a tempo e non stabilizzato, con risorse ridotte e deleghe al privato, e nessun rinforzo verso la medicina del territorio. In termini generali nulla è ovviamente cambiato rispetto al modello di sviluppo precedente, sia in termini di mobilità delle persone o circolazione delle merci né tantomeno nel modello estrattivo di risorse rispetto ai territori o all’uso del suolo o lo sfruttamento intensivo delle comunità, lasciando a queste ultime le macerie ed i costi sociali mentre i profitti sono attentamente privatizzati.
Non è cambiata la contrapposizione tra produzione e tutela della salute, sembra anzi una dicotomia ancora più evidente con la posizione della Confindustria di Bonomi che rivendica produzione e salari a cottimo, o ad obiettivi nel gergo confindustriale, e vuole per se tutte le risorse e i finanziamenti straordinari, rilanciando un modello di sviluppo iperliberista che ha dominato la scena economica degli ultimi 40 anni.
E’ per certi versi preoccupante anche la posizione della segreteria nazionale Fp, che appare molto preoccupata della forma, cioè del ruolo di intermediazione e dialogo con gli assetti governativi dentro una legittimazione reciproca riaffermata continuamente. Come anche la sostanza del discutere, cioè una revisione del modello sanitario organizzativo e contrattuale, che di per se è unentrare nel merito delle questioni, ma appare più interessato e finalizzato ad affermare la rinnovata centralità della intermediazione rispetto alle pieghe contrattuali, più che aprire vertenzialità e conflitti per imporre un modello in discontinuità.
La proposta di redazione di un documento di area in grado di recuperare le mancate prese di posizione durante la prima ondata della pandemia, quando la segretaria disse genericamente che il sistema sanitario aveva retto, e sottolinei la fragilità con cui si affronta la seconda ondata, e proponga interventi su sanità e territorio, strumenti di prevenzione e contrasto alla privatizzazione oltre che rinnovi contrattuali, assunzioni e stabilizzazioni, e ribadisca come il welfare contrattuale e aziendale sia una tra le minacce più consistenti alla sanità pubblica ed universalistica, è stata accolta da tutti gli interventi del dibattito.
Interventi che sono stati circa una decina, e che hanno sottolineato le contraddizioni della linea di maggioranza rispetto al finanziamento della sanità pubblica ed il sostegno al welfare sanitario ed alla defiscalizzazione di parti di salario; la necessità di mettere in evidenza le contraddizioni della gestione covid in ogni regione; la necessità di interventi come la patrimoniale sui redditi più alti ed il ripristino dell’Irap, fonte di finanziamento del sistema sanitario e sospesa nel saldo 2019 e anticipo 2020; la necessità di regolare con attenzione lo smartworking che rischia di diventare strumento di quella affermazione del lavoro ad obiettivi di cui parla Bonomi; nonché la necessità di riprendere una riflessione sul tema della autonomia differenziata e sulla sospensione delle elezioni RSU.
Durante i lavori sono state inoltre comunicate alcune sostituzioni nell’ambito del Coordinamento (perlopiù per motivi legati al pensionamento di alcuni compagni) per cui abbiamo dato il benvenuto ai compagni Chiara Leoncini (Lucca), Giovanni Blundo (Bologna), Ciro Rinaldi (Bologna), Donatella Rizzo (Genova) e Mauro Teso (Genova).
Inoltre la riunione del Coordinamento nazionale ha definito, nell’ambito di un lavoro collettivo in particolare tra i 3 compagni/e che partecipano ai lavori del Direttivo nazionale FP, il ruolo di Massimo Demin come referente/portavoce dell’Area nella categoria.
#RiconquistiamoTutto in FP
Rispondi