Piaggio. Di cosa siamo accusati…

Comunicato stampa

Qui il link all’articolo su RadioOndaUrto.

I provvedimenti “disciplinari” presi dalla CGIL nei confronti di 4 storici delegati FIOM  in Piaggio e la sospensione del pagamento della tessera da parte di un gran numero
di iscritti FIOM interessano tutti i lavoratori e, crediamo,  i cittadini in generale.

Riteniamo perciò necessario rendere pubbliche le accuse che ci sono state fatte e ricordare le ragioni della sospensione delle tessere.

Siamo stati accusati  di aver inviato una diffida  al Segr. provinciale FIOM Marco  Comparini, alla Piaggio e ad altri per la firma del Protocollo di ripresa dell’attività lavorativa. Protocollo che, ancora una volta, Comparini  aveva sottoscritto  senza alcun confronto  e contro la volontà  dei delegati e  della maggioranza degli  iscritti FIOM.  Protocollo che, a nostro   giudizio,  non tutelava come necessario la  salute dei lavoratori e dei loro familiari e delegittimava davanti alla controparte, ai lavoratori e a tutti i cittadini le posizioni espresse, a più riprese e pubblicamente, dai dirigenti nazionali della CGIL, della FIOM e di tutte le categorie.

Per la CGIL diffidare un Segretario provinciale per questo significa slealtà nei confronti dell’organizzazione. Ne prendiamo atto. Noi la rivendichiamo, la rifaremmo e lo rifaremo   se necessario,  così come confermiamo che  in caso di contagi  verificheremo  l’esistenza delle condizioni per la tutela giudiziaria. E se questo viene ritenuto incompatibile con la CGIL ce ne faremo una ragione: per noi la responsabilità e la lealtà nei confronti dei lavoratori e  degli iscritti, la tutela della loro salute,   vengono prima di ogni altra cosa.

Veniamo accusati di aver “attivamente operato perché si realizzassero la disdette della tessera da parte di  un centinaio di iscritti FIOM all’inizio di quest’anno.  

Chi ha lasciato la tessera ha in realtà apertamente  posto in un documento pubblico il problema di un Segretario provinciale che disprezza la volontà degli iscritti e lo stesso Statuto della FIOM, fino a deridere di fronte ai lavoratori e all’azienda i loro organismi rappresentativi e le mozioni da essi approvate”. Hachiesto ai dirigenti nazionali di CGIL e FIOM se il coinvolgimento degli iscritti nella vita democratica dell’organizzazione siano obiettivi reali o  parole senza contenuto, nello Statuto come nelle risoluzioni dei  Congressi nazionali”,  contando ancora sul fatto che per la CGIL la fattiva partecipazione dei lavoratori  fosse una iniziativa  da stimolare e valorizzare, non da reprimere .

E in attesa di una risposta,   gli iscritti concludevano:  “In segno di protesta, di solidarietà con i compagni denunciati da Comparini, e per riaffermare il  diritto dei lavoratori di decidere sulle questioni che li riguardano, sospendiamo il pagamento della tessera sindacale”

Le decisioni del Comitato di Garanzia Nazionale della CGIL, al contrario, rendono evidente a tutti la questione, sempre più seria, dell’involuzione di un’organizzazione, con la storia della CGIL, che di fronte ad una sospensione in massa delle tessere invece di porsi un problema e aprire una discussione, sanziona i presunti “promotori” con 10 mesi di sospensione della tessera.

Ai problemi aperti dai lavoratori in una grande fabbrica non solo di  democrazia, ma delle forme e i modi di una attività sindacale realmente in grado di difendere gli interessi e i diritti dei lavoratori,  la CGIL risponde con provvedimenti amministrativi e la repressione dell’entusiasmo con cui diverse decine di lavoratori  negli ultimi  anni avevano partecipato  attivamente alla vita dell’organizzazione.

I Delegati: Massimo Cappellini, Antonella Bellagamba, Giorgio Guezze, Adriana Tecce

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