Una divisione irresponsabile e autoreferenziale. #RT va avanti per unire non per dividere

Sulla scelta improvvisa e inaspettata di Mario Iavazzi e altri

Sabato 4 luglio, in un’assemblea alla camera del lavoro di Modena (aperta da Paolo Brini e conclusa da Mario Iavazzi, convocata di fatto da Sinistra Classe Rivoluzione), è stata annunciata e votata la fuoriuscita di alcuni compagni/e dall’area #RiconquistiamoTutto, per formarne una nuova che sarà formalizzata nel prossimo direttivo nazionale. Questa scelta in ogni caso è già oggi un fatto: in Cgil, vista la presenza di Giove (il segretario generale dell’ Emilia Romagna); a livello pubblico, visto lo streaming (su Fb).

È una decisione legittima, ovviamente, ma da cui dissentiamo in modo assoluto. Nei tempi, nei modi e nel merito: proprio in questa fase irresponsabile, inutilmente divisiva, autocentrata e autoreferenziale.

Siamo stupiti non solo del fatto che mai i compagni e le compagne in questione abbiano aperto un confronto esplicito su questa possibilità e prospettiva, ma anche che non abbiano ritenuto mai, nemmeno ieri, di comunicarci le loro intenzioni o anche solo di informarci delle scelte fatte.

Certo, in questi anni non sono mancate le discussioni tra noi. In un’area piccola ma plurale, sono sempre esistite analisi, punti di vista e impianti di riferimento diversi. Anche con confronti aspri e talvolta con scelte differenti.

Riteniamo quindi grave e sbagliata la scelta oggi di dividere l’opposizione CGIL, rompendo il libero confronto nell’area e costruendo una propria struttura autonoma (di fatto una proiezione della loro organizzazione politica). Una scelta che si riallaccia, in ogni caso, ad alcuni comportamenti. In primo luogo, un anno fa, la scelta da parte degli stessi compagni di votare a favore della piattaforma del ccnl dei metalmeccanici, di fatto aderendo a quel modello contrattuale che invece è una delle ragioni alla base della nostra linea di dissenso interna alla maggioranza della Fiom. In secondo luogo, la ripetuta assenza di un loro contributo, come RT, dove erano e sono protagonisti: basti pensare alla sanità, pubblica e privata (non una parola durante il Covid o sul recente ccnl della sanità privata), alla pesantissima repressione in TNT (sciopero di Peschiera), o ultimo in ordine di tempo, sul focolaio bolognese alla BRT.

Prendiamo atto di tutto ciò. Convocheremo il prima possibile i nostri compagni e compagne per discutere di questo, come più in generale dell’emergenza della crisi in corso, del rilancio del conflitto sociale nel prossimo autunno. Nel frattempo, riconfermiamo la nostra scelta come #RiconquistiamoTutto.

Il nostro obiettivo, ora più che mai, tanto più di fronte a simili e incomprensibili operazioni di divisione, è quello di lavorare per allargare il nostro radicamento nei posti di lavoro e nel corpo della Cgil, sulla base di quelle linee alternative, classiste e conflittuali che abbiamo definito nel documento congressuale. Facendo cioè vivere queste posizioni nella CGIL e nello scontro di classe. Il nostro compito, soprattutto oggi, è mettere insieme e sviluppare la lotta di classe, non continuare a dividere.

Così, ci impegniamo ad andare avanti.

Le compagne e i compagni degli organismi nazionali della CGIL

Eliana Como
Aurora Bulla
Luca Scacchi
Serafino Biondo
Savina Ragno
Augustin Breda
Angelo Pozzi
Simone Grisa
Achille Zasso

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