Porto di Livorno 2000. Continua la lotta
Porto di Livorno 2000, ovvero come distruggere un bene pubblico. Sembrerebbe il titolo di un film, invece è tutto vero.
Neanche la Porto 2000, azienda leader del settore passeggeri del Porto di Livorno è scampata dal nodo scorsoio della legge 84/94.
Una legge liberticida che negli ultimi 25 anni ha sentenziato la fine dei porti autogestiti e cooperati per farli diventare monopolio delle compagnie armatoriali.
Un bell’affare per i Lavoratori.
Un bell’affare in perfetta linea con quanto è accaduto nel nostro paese nel settore autostradale,telecomunicazioni ed energie.
Prima di passare in mano ai privati la P.2000 era un Azienda a capitale pubblico,sana,integra e senza un euro di debito.
Oggi invece fa i conti con le politiche padronali degli armatori e nello specifico anche con la grande crisi del suo principale azionista,il Gruppo Onorato.
Ecco quindi che un porto con enorme potenzialità come quello di Livorno diventa,complice l’Autorita di sistema portuale,una realtà piena di incognite e preoccupazioni per i Lavoratori.
Con la scusa della riduzione dell’attività lavorativa dovuta al Covid-19,la Porto 2000 ci ha presentato la sua ricetta:
Nessun investimento infrastrutturale in atto appunto causa Covid.
Clausola sociale all’interno del bando di gara a rischio per presunti o quanto tali esuberi del personale.
Taglio del numero delle Lavoratrici e Lavoratori precari da diversi anni.
In altre parole la P.2000 ha approfittato in questi 3 mesi della concessione da parte del Governo degli ammortizzatori sociali per realizzare il suo piano di ristrutturazione aziendale.
Ma i Lavoratori non ci stanno..
Da oltre un mese vanno avanti iniziative e presidi permanenti sotto il Palazzo Rosciano.sede di ADSP,culminate con la grande protesta sotto il Terminal CrocIere del 12 maggio.
Grazie alle nostre lotte e alla sostegno ricevuto da tutte le forze politiche della sinistra cittadina siamo riusciti a far richiamare una ventina e più di Lavoratori precari,ma non può e non deve bastare..
Occorre che la parte pubblica,l’Autorita di sistema e Camera Commercio che adesso hanno quote minoritarie,come garanti della gara,facciano al più presto un intervento dirimente per riprendersi l’Azienda del Porto Passeggeri.
Per la città,per tutto il territorio,per l’indotto e soprattutto per salvare i posti di lavoro.
Enrico Barbini Filcams Cgil
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