AG FLC. V.Cimmino: è ora di lottare!
Intervento di Vincenzo Cimmino, AG FLC del 22 aprile 2020.
Cari compagni e care compagne,
vi saluto da poche centinaia di metri dal Pio Albergo Trivulzio, che con i suoi più di cento morti simboleggia il fallimento più totale anche della gestione locale di questa emergenza, con i suoi quasi 2000 morti nelle rsa.
Quello che sta avvenendo in queste settimane è l’ennesima conferma del fatto che contro i lavoratori e lavoratrici è una vera e propria guerra, confermata anche dalle cifre di questa pandemia, che solo in Italia ha fatto più di 20000 morti. Una guerra sicuramente di classe, che ha visto morire pensionati e lavoratori e lavoratrici. I morti nelle fabbriche del bergamasco e del bresciano, i lavoratori immigrati della logistica morti per questo virus confermano che senza i 37 miliardi di euro tagliati alla sanità pubblica dal 2008 si sarebbero quantomeno potuto ridurre le vittime. E’ necessaria e fondamentale una tassazione di almeno il 10% sui grandi patrimoni, per compensare i tagli di questo decennio alla sanità ed al servizio pubblico.
Per quanto riguarda noi, è necessario che nella Cgil a livello confederale cominci una seria discussione sui limiti e le responsabilità che il nostro sindacato ha avuto nell’affrontare questa emergenza che sta massacrando i lavoratori e le lavoratrici. E’ soprattutto necessario che gli iscritti ed i delegati prendano coscienza del ruolo di guardia pretoriana che la Cgil ha avuto nei confronti di questo governo sin dall’autunno.
Per quanto riguarda ancora di più noi, ovvero la Flc, è giusto e necessario che si dia avvio da subito ad un processo di mobilitazione per la stabilizzazione di tutti i precari della scuola, che porti alla proclamazione dello stato di agitazione, con blocco della didattica a distanza e degli scrutini. Gli attacchi della ministra Azzolina alle decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici della scuola sono stati resi possibili anche dalla linea arrendevole della maggioranza della dirigenza Flc dinnanzi a questo governo ed anche al precedente.
Troppo fresco è il ricordo dei due stati di agitazione sospesi in cambio di un pugno di mosche, come dimenticare dicembre quando è stato sospeso pur essendo palesi le prossime dimissioni dell’allora ministro Fioramonti, senza consultare minimamente i delegati, i lavoratori e le lavoratrici. Siamo in presenza nei fatti in mancanza di una orizzontalità e quindi di gravi carenze nella vita democratica della nostra organizzazione di categoria, e di ciò ne traggo conferma dal fatto che il Forum dei precari non è stato ancora convocato pur essendo i lavoratori della scuola, soprattutto i precari, sotto attacco della ministra Azzolina, che imperterrita porta avanti il suo progetto di concorso iniquo parziale e divisivo.
In questi mesi in tutta Italia ci sono state mobilitazioni e lotte da parte di comitati e coordinamenti dei precari della scuola che hanno portato ad uno sciopero di 20000 lavoratori e lavoratrici nel mese di febbraio. Purtroppo la dirigenza Flc non ha discusso con queste realtà, presa allora com’era nella organizzazione dei corsi di formazione propedeutici al concorso tanto caro alla Azzolina. Senza un reale processo di mobilitazione per la stabilizzazione di tutti i precari senza alcuna selezione in uscita si consegneranno centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici precarie nelle mani dei partiti reazionari e fautori dell’autonomia differenziata, innanzitutto della Lega che sulla pelle dei precari della scuola sta facendo una campagna elettorale a tamburo battente.
O la lotta o l’ennesima sconfitta per i lavoratori e le lavoratrici della scuola.
Vincenzo Cimmino
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