Il 25 aprile in epoca di pandemia. Non facciamo silenzio!

Area Programmatica Congressuale “Riconquistiamo tutto”nello SPI-Cgil

Certo le condizioni straordinarie che ci sono imposte dalla pandemia, il “distanziamento sociale”, l’isolamento e la quarantena, ci rendono più difficile manifestare la nostra presenza militante antifascista con una evidente e collettiva partecipazione, riempiendo le nostre piazze con la nostra presenza fisica, animando i nostri posti di lavoro attraverso momenti collettivi di coesione e raccoglimento per rinnovare il nostro impegno nella lotta, onorando il sacrificio dei nostri “martiri partigiani”.

Ma questa circostanza di impossibilità, non deve impedirci di continuare a far sentire con determinazione la nostra voce: la nostra condanna decisa contro ogni sopraffazione e sopruso e contro ogni attacco alle libertà democratiche, che oggi assume diverse ma altrettanto pericolose forme!

La lotta contro ogni nuova forma di fascismo non è solo retaggio del nostro passato, ma resta impegno nel presente e pegno di coscienza e militanza nei confronti delle generazioni che verranno, affinché non debbano più affrontare le brutture del passato e le ingiurie del nostro presente. Ingiustizie che gravano sull’intero corpo sociale e colpiscono in particolare gli anziani, cioè proprio coloro che mantengono viva con la loro presenza e testimonianza il ricordo dei nostri “ Martiri Partigiani”, ai quali, soltanto, è dedicata la ricorrenza del 25 Aprile.
E, ancora una volta, vale la pena di ricordare a tutta la classe politica che ci ha governato e che ci governa, spesso occupando indegnamente il Parlamento, che fu proprio la lotta per la Liberazione dall’oppressione reazionaria, a garantire oggi anche a loro, la possibilità di esprimere il proprio pensiero, senza dimenticare la funzione ed il ruolo che sono chiamati a ricoprire dai cittadini attraverso la partecipazione a libere elezioni.

Purtroppo ormai da tempo e da più parti si susseguono diversi tentativi per offuscare i valori e la memoria della Resistenza, alla quale vennero sacrificati il sangue e la vita di moltissimi lavoratori , delegati ed attivisti sindacali.

Principalmente per questo motivo sono da respingere quelle forme dirette ed indirette di “revisionismo storico” che vorrebbe accreditare una visione della “Lotta per la Liberazione” come se fosse una “Memoria condivisa”. Ciò, in nome di una presunta “Unità Nazionale”dell’intero Paese, negando nei fatti la recrudescenza della vecchia “malattia del Fascismo,” sopito dopo la sconfitta, ma mai debellato totalmente.

Il fascismo nelle forme nuove di oggi resta pur sempre un crimine e non un’opinione politica! Già da anni si sono sdoganare “organizzazioni “ e “formazioni associative” dichiaratamente reazionarie e di destra estrema, al punto che ad alcune si è addirittura riconosciuta la legittimità di una presenza elettorale.

Così oggi, assistiamo alla diffusione nell’insieme del corpo sociale di questo veleno, come se fosse una subdola e perniciosa infezione al pari se non peggiore del “Covid-19.” Ma a differenza di quest’ultimo, il veleno fascista si alimenta e si diffonde più rapidamente, anche grazie al “ distanziamento sociale” ed umano.
Provvedimento che ci è imposto a difesa del contagio, ma che contemporaneamente ha introdotto elementi coercitivi , forse necessari per breve periodo per la difesa della salute, ma limitanti di alcuni diritti democratici individuali e collettivi. Misure che per loro natura, potrebbero assumere altra valenza autoritaria!

Sempre in difesa del 25 Aprile e di ciò che questa scadenza rappresenta, ci opponiamo a quelle forze politiche che vorrebbero annullare la giornata commemorativa che ci è tanto cara o dedicarla ad altro. Sono ingiuriose e volgarmente strumentali le dichiarazione di La Russa , come lo sono quelle del Governatore Toti in Liguria, che vorrebbe intitolare questa giornata di “memoria” all’opera di ricostruzione del Morandi in nome delle 43 vittime dovute al crollo nell’agosto del 2018 ed il “silenzio assenso” del Sindaco di Genova , già protagonista lo scorso 25 Aprile, di un analogo tentativo. Infatti la Giunta di destra da lui guidata intendeva reintitolare il “ponte Firpo” , valoroso “ Comandante Partigiano” a Quattrocchi “contractor” deceduto in Iraq.
Non potremmo mai permettere che di questa giornata si faccia un uso distorto, utilizzandola per accreditare l’idea di una “pacificazione sociale” ad uso e consumo degli interessi padronali e del profitto!
Interessi ben diversi e contrapposti a quelli del movimento operaio, delle sue Organizzazioni e di tutti i ceti sociali più deboli.

La vicenda sanitaria, la sua gestione , le responsabilità e le ragioni che hanno determinato questo disastro, sono lì a rammentarcelo, ed il gran numero di decessi negli anziani , testimonianza del nostro passato e depositari della nostra storia ci chiamano anche su questo piano ad una seria lotta, ad una nuova resistenza!

Lo SPI Cgil, con l’ANPI da sempre sono stati in prima fila per difendere e diffondere con fatica e grande impegno, non solo il ricordo del passato valorizzando il significato della Resistenza , ma impiegando particolare attenzione nell’insegnamento ai giovani, con iniziative territoriali nelle scuole ed in luoghi di aggregazione sociale dell’antifascismo militante. Oggi, nel 75° del 25 Aprile il nostro impegno antifascista deve essere affiancato e rafforzato con una diffusa mobilitazione in difesa del diritto alla vita ed in primo luogo, per quella di quegli anziani che da giovani si sono battuti per la libertà di tutti.

Occorre il nostro impegno di antifascisti e di militanti dello Spi che non può prescindere da due elementi centrali: la difesa intransigente del “Diritto alla salute” con un SSN interamente pubblico e fuori dalle logiche del profitto ed una seria iniziativa per conquistare pensioni e reddito adeguati ad una vita decorosa.
Per gli stessi valori della Resistenza, non si può proprio tollerare ancora che siano le classi ed i gruppi sociali più deboli a dover pagare per i privilegi di pochi!

Fascisti , predatori economici , speculatori finanziari con le loro politiche di “austerity” e di “repressione sociale” non passeranno!
Facciamo sentire la nostra voce e le nostre ragioni.

Viva il25Aprile!
Esecutivo Nazionale
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