Gli interessi di Confindustria
Secondo noi occorre svolgere alcune considerazioni sulla vera natura dell’emergenza che stiamo subendo e che sta riversando i suoi devastanti effetti sull’intero corpo sociale : in particolare sui pensionati, i lavoratori e gli strati sociali più deboli!
Infatti, se vogliamo comprender meglio l’impatto del Covid-19, non solo in ambito Sanitario, ma più in generale per le sue corrosive conseguenze, non possiamo evitare di darne altra lettura rispetto a quelle che abilmente ci vengono propinate e che di fatto vogliono rappresentarci come “soggetti sacrificabili”!
Sacrificabili, poiché non siamo più utili alla produzione ed alla realizzazione di beni e ricchezza. Anzi, per questo motivo,secondo tali impostazioni oggi rappresentiamo “un costo sociale comprimibile o evitabile”, nonostante il nostro passato produttivo ed il nostro valore sociale.
Con questa chiave di lettura del presente, funzionale ad intuire gli sviluppi futuri in una prospettiva “di classe”, termine ormai desueto, ma ben vivo nella nostra coscienza, affermiamo con buona ragionevolezza, che il motivo centrale dell’attuale crisi socio-economica in atto , non sia determinato dall’emergenza dovuta alla pandemia in se, quanto piuttosto ad un effetto combinato tra evento “casuale straordinario” ed “elementi strutturali” che hanno altra natura e origine diversa.
Certo la crisi economica e la Pandemia “ vanno a braccetto”, ma sarebbe sbagliato identificarne l’essenza come se fossero la stessa cosa! Purtroppo la tendenziosità delle interpretazioni che vengono diffuse in modo unilaterale ed ossessivo, corrisponde a ciò che si vuole far apparire in modo deviante . Ciò che si legge e si sente attraverso i potenti mezzi di comunicazione è al sevizio dei poteri forti, asservito all’ordine costituito dalle “Leggi di Impresa e del Libero Mercato”!
In altri termini, tutti gli indicatori economici indicavano già una linea di tendenza recessiva, al di là delle oscillazioni dovute all’andamento temporale di fase.
In questo caso il manifestarsi dell’infezione pandemica non ha fatto altro che precipitarne i tempi, accelerandone i ritmi e concentrandone la forza dell’impatto sul corpo sociale: il crescente rischio di povertà ed indigenza che si allarga a settori sociali più estesi ne è testimonianza incontestabile.
E’ ben noto, Anche tra molti economisti borghesi e liberali è ben noto e riconosciuto, quale sia il processo strutturale delle crisi di sistema, quali siano i suoi meccanismi più frequenti. Altrettanto note sono le “novità che la globalizzazione economica ha portato” ed il loro effetto moltiplicatore , rispetto alle fasi storiche antecedenti. Periodo che ha visto nel tempo passato l’affermazione e lo sviluppo del modello capitalistico.
Le stesse leve economico-monetarie utilizzate in vario modo, hanno più volte mostrato alla classe dominante i loro limiti e la loro insufficienza nell’affrontare e superare stabilmente la tendenza alla “ sovrapproduzione” . In linguaggio tecnico e spesso poco comprensibile si tratta della cosiddetta “propensione marginale alla caduta del saggio di profitto”.
Invece, molto chiaro a noi tutti è il fatto che anche questa volta corriamo il probabile rischio di pagare pesantemente per ciò che non abbiamo causato!
Forse anche solo per questi motivi, si può capire l’arroganza e la determinazione delle Organizzazioni Padronali tutte . Per loro, la posta in gioco è alta!
Infatti , per mantenere oggi e domani gli interessi e privilegi della loro classe sociale, la loro volontà di impedire o limitare ogni forma di reazione sociale non si fermerà di fronte ad una debole risposta organizzata da parte del mondo del lavoro, delle sue Organizzazioni di massa e dall’insieme dei ceti sociali più più deboli.
Pertanto non illudiamoci che il riconoscimento sociale economico-politico dei nostri bisogni , ed i nostri diritti, individuali e collettivi ,siano salvaguardati da “sfuggenti ed instabili” tavoli di confronto e trattativa con le parti sociali!
Il tempo dedicato alla “ disintermediazione sociale “come purtroppo sono propense a credere le nostre Direzioni Sindacali, non è affatto finito!
In realtà siamo di fronte ad alcuni “cambi di passo” che concorrono nella stessa direzione liberticida e securitaria, funzionali a realizzare un nuovo e più pesante contesto, ancora più sfavorevole al mondo del lavoro.
Anche il quadro delle forze politiche presenti in Parlamento ,del tutto subalterno alle Organizzazioni Padronali, concorre, in proprio e per ruolo occupato, nella realizzazione di tali scopi criminosi che minano alla base lo stesso regime “democratico borghese”.
L’insistenza con la quale personaggi come Sala, Fontana, Zaia ed altri, non pienamente soddisfatti dalle regole dell’attuale assetto politico fissato con “ Il Regionalismo Differenziato”, chiedono a gran voce che si arrivi ad una “Nuova Costituente “e complessive a riforme Istituzionali.
Riforme concepite per ridurre ulteriormente il ruolo ed il peso dello Stato e delle sue Istituzioni Centrali. Atti ed orientamenti che non lasciano dubbi e mostrano l’intero carico reazionario di questo progetto.
Neppure i diversi appelli e considerazioni suggeriti da eminenti Costituzionalisti liberali, rivolti a sottolineare i rischi per “la tenuta democratica del Paese” impliciti nell’uso continuativo dei Decreti senza che ne fosse specificato con chiarezza il loro limite temporale, hanno trovato spazio ed ascolto. Anche questi sono caduti nel più colposo silenzio, senza neppure trovare limitato spazio sui canali di informazione più comuni.
OCCORRE DIRE BASTA A TUTTO QUESTO!
NOI PENSIONATI DELL’AREA:::,NON SIAMO DISPOSTI A CEDERE A QUESTA DERIVA REAZIONARIA!
SIAMO A FIANCO DEI LAVORATORI IN LOTTA,
SOLLECITIAMO LA DIREZIONE DEL NOSTRO SINDACATO LA CGIL A RILANCIARE LA MOBILITAZIONE GENERALE UNIFICANDO TUTTE LE VERTENZE!
CHIEDIAMO ALLA NOSTRA CATEGORIA, LO SPI , DI METTERE IN CAMPO TUTTO IL SUO PESO AFFICHE’ CIO’ AVVENGA, AVANZANDO SENZA ESITAZIONE ED INDUGIO ALCUNO, UNA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA DI “EMERGENZA CORONA VIRUS”
PER I PENSIONATI/E
Il diritto alla tutela sanitaria ed il diritto ad una pensione adeguata e dignitosa per tutti non possono essere ancora oggetto di mediazioni riduttive e di rinvii: paghi chi non ha mai pagato!
SPIdiAREA – RiconquistiamoTutto
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