Piombino. COVID_19 E FABBRICHE

Oggi gli operai ( e i loro familiari) sono piu’ esposti della popolazione generale, per scelta politica sbagliata del Governo. Ove non si producono generi di prima necessità si chiuda per i periodi necessari ad organizzare con precisione e rigore le misure di prevenzione. Già diverse grandi aziende in Italia e all’ estero lo hanno fatto (a Piombino la Magona).
Il protocollo concordato a livello nazionale tra Governo e i vari soggetti sociali è carente: molte raccomandazioni ma pochi precisi obblighi per le aziende e sottovalutazione di alcuni aspetti . Non si tratta solo di organizzare il “distanziamento” tra persone in produzione, cosa spesso non facile, e di fornire i dispositivi di protezione individuale ( ci sono le mascherine per tutti, con i ricambi necessari ?). C’è un obbligo per le Aziende di cui poco si parla, ma che è fondamentale: quello della formazione/addestramento . Formazione di base per comprendere bene i rischi, le vie di diffusione del virus e i modi di difendersi; addestramento all’ igiene delle mani (come e quando lavarsele) , alla manipolazione e smaltimento delle mascherine e dei guanti, ai piccoli dettagli nei comportamenti individuali decisivi se si sta in comunità; alla corretta e sicura esecuzione delle operazioni di sanificazione. Insomma, ci vuole impegno e tempo. Il principio di precauzione impone di fare tutto cio’ che serve con il massimo rigore.

Queste le nostre proposte per le fabbriche piombinesi
1) Si fermi la produzione per il periodo di almeno 15 gg , per mettere in atto tutte le azioni necessarie: definizione di pratiche operative per l’ accesso/uscita, uso della mensa, riorganizzazione spogliatoi; lavori per sistemazione docce, manutenzione areatori e condizionatori; reperimento DPI, corsi di formazione/ addestramento on line; mascherine ffp2 per i piu’ esposti; mascherine “chirurgiche” per tutti gli altri;
2) Costituzione, in seno alla ASL, di una task force, con compiti ispettivi, composto da operatori delle Unità Operative di Prevenzione nei luoghi di lavoro, di Igiene Pubblica, e di Malattie Infettive. Funzioni: sorvegliare le iniziative nelle aziende; controllare, al riavvio della produzione, con sopralluoghi, la rigorosa applicazione delle misure necessarie; controllare periodicamente la concreta persistenza delle misure adottate, pena la sospensione della attività per il tempo necessario a ripristinarle.
3) Rivalutazione della situazione allo scadere dei 15 gg in base alle iniziative realizzate e ai dati epidemiologici disponibili
4) Visita medica obbligatoria con “tampone” a tutti al riavvio della attività: per identificare i casi di infetti asintomatici da mettere in quarantena.
Il ruolo dei controlli esterni dell’ ASL diventa decisivo e di grande responsabilità. I relativi Servizi vanno rapidamente ripotenziati. Invitiamo tutti i lavoratori a dare l’ esempio nei comportamenti personali e a vigilare attentamente che Aziende e Istituzioni Sanitarie facciano con rigore la loro parte. In caso di difetto, sarà loro diritto e dovere civico fermare il lavoro con azioni collettive e denunciare i fatti con ogni mezzo. Non ci deve essere spazio per la sciatteria o per le scorciatoie interessate.
Salviamo le vite e salviamo le fabbriche!

Coordinamento Camping CIG Piombino Opposizione CGIL – Piombino

Piombino 19/03/2020

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