TU SI TU NO… chiudere per DECRETO!
Molte fabbriche finalmente stanno chiudendo, non certo per le buone intenzioni (salvo rari casi), ma grazie alle lotte di questi giorni, complice pure il tasso di assenteismo e il calo dei rifornimenti.
Anzi, diciamolo: essere rimaste aperte fino ad ora, soprattutto qui a Bergamo, Brescia e in Lombardia, è proprio da criminali. Brembo, Dalmine, N&W (la lista è lunga…) servivano 550 nuovi contagi al giorno in provincia per chiudere gli stabilimenti?
E attenzione, perché se qualcuno ha fermato ora la produzione, altri provano a cavarsela con la riduzione dell’orario a 6 ore (Electrolux, Piaggio…). FCA chiude, ma lascia aperta Sevel. Altri ancora, chiedono straordinari (persino a Bergamo, ABB). Senza contare il far west della miriade di piccole imprese non sindacalizzate, artigiane e in appalto. Sentiamo notizie di lavoratori minacciati di essere licenziati pure se si mettono in malattia. Ricatto che, come potete immaginare, si scarica su lavoratori e lavoratrici migranti e precarie.
TU SI TU NO! Ve lo ricordate? È il prezzo che paghiamo se non si ferma PER DECRETO tutto il lavoro non essenziale, così da concentrare risorse e DPI ai settori essenziali. Il sindacato dovrebbe rivendicare questo al Governo, altro che i protocolli dettati da Confindustria…
Eliana Como
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