Cgil del Piemonte al Lingotto con Salvini. NO E POI NO!

Vi ricordate il 15 luglio dell’anno scorso? Quando, a poche settimane dall’approvazione del DL Sicurezza bis, Salvini, allora Ministro degli Interni, convocò sindacati e associazioni padronali al Viminale per una “giornata di ascolto, confronto e proposte sulla crescita del Paese”… E vi ricordate che il segretario generale della Cgil, incredibilmente, accettò l’invito e non abbandonò il tavolo nemmeno dopo aver visto la composizione del tavolo, con il quartier generale della Lega al completo, ministri dimissionari e indagati compresi?

Ecco, non ci convinse nemmeno allora la motivazione con la quale la Cgil motivò quella scelta. Il fatto, cioè, che se un Ministro ti chiama al tavolo, tuo dovere istituzionale è andarci.

Meno che mai ci risulta comprensibile un componente della segreteria della Cgil del Piemonte, stasera al Lingotto di Torino partecipi a un incontro con Salvini, insieme agli altri sindacati e a vari altri esponenti delle parti sociali. Ma a che titolo? Da quando in qua la Cgil si fa usare in iniziative di campagna elettorale da Salvini e dalla Lega? Tanto più che, in questo caso, non c’è neppure la scusa della opportunità istituzionale. E nello stesso momento poi in cui, giustamente, la società civile e democratica protesterà fuori dai cancelli del Lingotto!

La Cgil sta da una parte sola. E cioè da quella opposta all’odio, al razzismo, al sessismo e all’omofobia che Salvini rappresenta, tanto quando era Ministro, tanto più ora che, per fortuna, non lo è più.

Ci auguriamo che il segretario generale della Cgil del Piemonte chiarisca quanto prima cosa è accaduto e cancelli la presenza della Cgil alla iniziativa della Lega di oggi. Altrimenti, ne chiederemo a gran voce le dimissioni.

La Cgil è proprio un’altra cosa!

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