Contro la criminale politica guerrafondaia USA!
Contro la guerra e gli imperialismi, scenda in campo anche il sindacato!
Quella di Trump in Iran non è solo operazione militare, con decine di morti, ma un vero e proprio atto di terrorismo. L’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani è una scelta politica precisa di un presidente degli USA che, sotto impeachment e a pochi mesi dalle elezioni nel suo paese, getta benzina sul fuoco in medioriente.
Una regione segnata da regimi dittatoriali, acuti scontri sociali e conflitti tra imperialismi, grandi potenze regionali, movimenti di indipendenza nazionale, gruppi etnici e religiosi: dalla lunga guerra irakena allo scoppio delle primavere arabe, dal massacro siriano alla resistenza del Rojava, dai bombardamenti indiscriminati in Yemen alla repressione in Bahrein, dall’offensiva ISIS al perdurante assedio/occupazione di Israele nei territori palestinesi, dalle rivolte di massa contro la fame e i propri regimi etnico-religiosi in Libano e Iraq alle recenti manifestazioni di piazza persino nell’autoritario regime teocratico iraniano.
Il rischio di una escalation di guerra è purtroppo facilmente prevedibile. Una nuova guerra in quella regione può esser devastante, non portando altro che ulteriori sofferenze alla popolazione, rafforzando ancora nazionalismi e fondamentalismi religiosi, rischiando di schiacciare nella polarizzazione del conflitto e nella militarizzazione sociale la ripresa delle lotte sociali e dei movimenti di massa in tutta la regione.
Il movimento sindacale si mobiliti subito contro la guerra e contro la criminale politica guerrafondaia di Trump. Sempre dalla parte dei popoli e delle loro resistenze, contro gli imperialismi come contro i fondamentalismi religiosi o i propri regimi autoritari, si chieda il ritiro delle truppe italiane in Iraq, la chiusura delle basi americane in Italia e la fine di ogni vendita e produzione di armi da guerra.
#RiconquistiamoTutto!
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