29NOV #globalstrike!

#workers4future

Volantino in PDF.

Gli effetti del surriscaldamento globale sono sempre più evidenti. Stiamo precipitando verso il punto di non ritorno. É indispensabile ridurre drasticamente l’utilizzo di energie fossili, bonificare i siti più inquinanti (a partire dall’ILVA), riconvertirli e creare nuovi posti di lavoro ecosostenibili.
È urgente ripensare il sistema di produzione manifatturiera e agricola, il modello di consumo e di smaltimento dei rifiuti. Produrre solo plastica riciclabile, limitare imballaggi e consumi inutili, combattere l’obsolescenza programmata delle merci e il trasporto di prodotti alimentari in giro per il mondo.
Va ripensata la mobilità, investendo sui trasporti pubblici e non inquinanti. Le risorse indispensabili, a cominciare da quelle idriche e energetiche, devono tornare a essere pubbliche e gratuite.
Bisogna smettere di pensare a uno sviluppo basato essenzialmente sulle grandi opere, sulla cementificazione, sulla deforestazione, sulle monoculture.
Ma è possibile farlo senza mettere in discussione il sistema capitalistico? Senza che governi e multinazionali sacrifichino i loro profitti? È possibile che sia il mercato a governare la transizione ecosostenibile? NO, non è possibile. E’ il capitalismo che distrugge il pianeta!
Ci dicono che siamo noi a dover cambiare le nostre abitudini di vita. È vero, certo. Ma non servirà a niente se non imporremo investimenti a governi e imprese; se non pretenderemo la lotta alle ecomafie e al sistema di criminalità legato in particolare allo smaltimento dei rifiuti; se non imporremo ai potenti della terra misure ecologicamente efficaci quanto socialmente giuste.
Le mobilitazioni dei giovani sono necessarie e vanno estese al mondo del lavoro. Il 29 novembre, rivendichiamo di cambiare tutto il sistema, perché sono e saranno i più poveri e i più sfruttati a pagare la crisi ecologica, ovunque nel mondo: i paesi poveri, da un lato, con le migrazioni imposte dasiccità, carestie e disastri ambientali; le classi lavoratrici e subalterne dei paesi ricchi, dall’altro.
Per cambiare il sistema abbiamo, da sempre, un solo strumento: il conflitto, lo sciopero e la lotta di classe. Tutto il resto rischiano di essere soltanto parole, buone intenzioni e promesse. Il 29 novembre non ci saranno soltanto manifestazioni in tutta Italia e nel mondo, ma anche la possibilità di scioperare l’intera giornata.
#RiconquistiamoTutto! L’opposizione in CGIL

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