Ccnl TLC. Ennensimo schiaffo ai lavoratori!

Basta ricatti sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Antonio Esposito, Rsu Almaviva Contact

Ebbene avevamo immaginato che con l’accordo sindacale di Almaviva nel Dicembre 2016 si fosse raggiunto il fondo relativamente alle deroghe peggiorative sul contratto collettivo (blocco scatti anzianità e controllo individuale sui dati) e sulla Costituzione! (congelamento del TFR!) ma a quanto pare il limite dell’abisso non era abbastanza.

E’ notizia di qualche giorno fa che, in seguito ad una procedura di licenziamento proclamata da Network Contacts (controllata Comdata), si è sottoscritto relativamente alla sede di Molfetta (BA), e relativamente agli operatori addetti alle commesse telefoniche, energetiche e bancarie (circa 700 operatori), l’ennesimo accordo al ribasso per scongiurare i licenziamenti: un accordo che snatura la funzione regolatrice e anti-discriminante del contratto nazionale lasciando all’azienda una serie di libertà sulla gestione dell’orario di lavoro, sulla remunerazione salariale dei giorni festivi (pagati come ordinari), sul blocco degli scatti di anzianità, sulla limitazione della tredicesima ad una percentuale fissa (70% della retribuzione ordinaria) e addirittura su una gestione aziendale settimanale del lavoro supplementare (dalle due alle tre ore) “retribuito” attraverso buoni pasto da ben 2,5 euro per ora effettiva. Se ognuna di queste misure può essere considerata inaccettabile e insostenibile, il loro combinato disposto è quantomeno devastante non solo dal punto di vista economico e produttivo ma soprattutto per il futuro del contratto collettivo nelle TLC. A tutto questo fa da cornice un corollario di buone intenzioni sulla formazione professionale continua che però invece che attingere dai cospicui fondi che elargisce FondImpresa (spesso utilizzati per altre voci in bilancio dalle aziende o solo per formazione dei vertici) viene scaricata sugli istituti orari dei lavoratori e nello specifico sui R.O.L.

A pochi giorni dalla conclusione della trattativa tutta in ascesa sul più “grande” cambio d’appalto della commessa Inps che impatterà circa 3000 operatori e più, in prevalenza part-time con enormi problemi sociali economici e logistici soprattutto in alcuni territori, è davvero controproducente digerire accordi al ribasso di tale portata. La contrattazione nel settore allo stato attuale è oramai in fase implosiva e sia i committenti che gli outsourcers hanno ampiamente dimostrato di non essere in grado di formulare alcuna proposta auto-disciplinante, essendo essi stessi in continua competizione tra loro ma con un unico comune obbiettivo.. trovare e sperimentare nuovi modi e metodi di sfruttamento. Il “mercato” sta sempre più prendendo il sopravvento rispetto a qualsiasi forma di regolamentazione, di responsabilità ed etica sociale, è necessario che i lavoratori prendano coscienza che le esternalizzazioni hanno ampiamente mostrato la loro natura regressiva e che è ora di cambiare radicalmente verso, attraverso l’internalizzazione e la salvaguardia e l’aggiornamento delle professionalità acquisite nel tempo sulla commessa; non è più tempo di verticalismi, mega-profitti e ricatti occupazionali sulla pelle dei lavoratori, la misura è colma!

Antonio Esposito, Rsu Almaviva Contact
#RiconquistiamoTutto SLC-CGIL

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