Modena: contro ogni provocazione fascista
La vile provocazione fascista ai danni della Fiom di Modena – lo striscione delirante affisso ai cancelli della sede sindacale a firma di un gruppuscolo nazista – conferma che il pericolo fascista non è solo simbolico o culturale, ma si esprime ormai a un livello pericolosamente militante.
Lo striscione in sé è innocuo, ma l’atto di colpire il sindacato e rivendicarlo pubblicamente, conferma che questi provocatori, oggi si sentono legittimati a uscire dai ghetti a cui la storia li ha condannati.
Meno di una settimana fa, alcune migliaia di neofascisti romani, erano placidamente mischiati in mezzo ai manifestanti convocati dall’ex ministro degli interni, in un cortocircuito di relazioni pericolose. Questo è lo stato reale del paese oggi; l’indifferenza è peggio della complicità.
Prima che anche su questo territorio fascismo e razzismo trovino radicamento, bisogna togliere ogni agibilità pubblica a questi gruppuscoli, chiudere il Circolo Terra dei Padri, che è uno dei luoghi di raccordo di tali aree, rilanciare in mezzo ai giovani e giovanissimi la memoria della Resistenza come processo rivoluzionario – altro che “memoria condivisa”.
Il sindacato non dovrà mai fare un passo indietro, perché la storia insegna che il fascismo è, prima di ogni altra cosa, reazione antioperaia: e proprio nelle organizzazione sindacali (quelle vere) cerca il suo primo nemico.
RICONQUISTIAMO TUTTO Opposizione Cgil Modena
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