ILVA. Che la lotta continui!
Ilva è una fabbrica di morte, per chi ci lavora e per chi vive a Taranto. Non c’è accordo che tenga, ne’ con Arcelor Mittal ne’ con il governo. L’ultimo, firmato da tutti i sindacati meno di un anno fa e già di fatto andato in pezzi, ne è l’ennesima dimostrazione.
Per questo, dopo che purtroppo un altro ennesimo operaio è morto ammazzato sul lavoro appena due giorni fa e di cui addirittura non è stato ancora possibile recuperare il corpo, la decisione da parte di Fim Fiom Uilm di sospendere lo sciopero che giustamente era stato proclamato subito dopo l’incidente, a fronte della semplice convocazione di un incontro al mise previsto per lunedì prossimo, ci pare francamente sbagliata ed incomprensibile.
Per poter salvare tutti i posti di lavoro e allo stesso tempo impedire che questa fabbrica continui a seminare morte sia tra i lavoratori che tra la popolazione, l’unica strada possibile è quella della nazionalizzazione senza indennizzo e la riconversione completa della produzione finanziata con i profitti che devono essere espropriati a Riva e a chi ha speculato in questi anni. Non c’è altra soluzione che il conflitto di classe per affrontare e risolvere questa vicenda. Per questo chiediamo alla Fiom di rivedere la propria decisione e di riprendere lo sciopero e recarsi all’incontro al MISE accompagnata da tutti i lavoratori ILVA in lotta.
#RiconquistiamoTutto! L’opposizione in Fiom
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