La Cgil dica NO all’incontro con Salvini

Sull'incontro con Salvini il 15 luglio

Il 15 luglio Salvini ha convocato sindacati e associazioni padronali al Viminale per una “giornata di ascolto, confronto e proposte sulla crescita del Paese”. La convocazione è anomala e impropria, perché Salvini non è il Ministro del Lavoro e non ci sta convocando a nome dell’intero Governo, circostanza che sarebbe normale, legittima e anche auspicabile. Salvini ci convoca in tutta evidenza a proprio uso e consumo, a favore di telecamere e propaganda e per dinamiche tutte interne ai partiti che formano la compagine di governo, a partire probabilmente dal volere affermare la propria autorità sul ministro del Lavoro.

Se Salvini fosse il presidente del Consiglio o il Ministro del Lavoro piuttosto che della Pubblica Amministrazione non ci sarebbe niente da dire. Ma non è così. Ragione per cui pensiamo che la segreteria nazionale della Cgil farebbe bene a rifiutare il suo invito, perché è improprio dal punto di vista istituzionale ma soprattutto perché la nostra organizzazione dovrebbe rifiutarsi di andare a colloquio (fuori da necessità istituzionali) con il Ministro che ha voluto l’arresto immotivato di Carola Rackete, lo stesso a cui è sfuggito un tweet violento e apertamente intimidatorio contro la magistratura che l’ha scarcerata, quello che ha scritto il decreto sicurezza che impedisce alle ONG di salvare i migranti in mare e agli operai di manifestare ai cancelli delle fabbriche.

#RiconquistiamoTutto

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