FCA-Renault. Lavoratori italiani e francesi, uniamoci!
Una proposta molto pericolosa!
Il capitalismo ha le sue regole e i suoi interessi e la fusione tra FCA e Renault risponde a queste regole e a questi interessi, quelli del profitto e del mercato.
E’ bene ricordarlo, perché, al netto dei dovuti approfondimenti, l’operazione in corso tra le due case automobilistiche rischia di andare ben oltre le generiche preoccupazioni sulle incognite e le relative richieste di tavoli di confronto espresse dai sindacati in queste ore. Il rischio è che questa non sia affatto una “importante proposta” (Fiom), tantomeno una “notizia molto positiva per tutta l’industria italiana” (Uilm), meno che mai “una grande opportunità” (Fim).
Il rischio è che si tratti invece di una “proposta molto pericolosa” per i lavoratori italiani e francesi, di fronte alla quale l’attuale garanzia di FCA di non chiudere nessuno stabilimento italiano rischia di valere meno di niente. Soprattutto rispetto ad alcuni modelli sulle fasce di massa del mercato, a partire da Panda e Clio, che rischierebbero una vera e propria sovrapposizione produttiva. Tanto più in Italia, con FCA che già strutturalmente e da anni fa uso della cassa integrazione senza un vero e proprio piano industriale alle spalle.
Il tema, oggi più che mai, è allora mettere in campo iniziative unitarie forti, certo. Ma non tanto tra i sindacati italiani, con Fim e Uilm firmatarie di un accordo separato che di fatto esclude la Fiom dalle agibilità sindacali in fabbrica e limita prepotentemente il diritto di sciopero. Quello di cui, oggi più che mai, c’è davvero bisogno è la costruzione di una unità tra lavoratori italiani e francesi, che rischiano allo stesso modo di restare schiacciati dalle logiche di mercato e dagli interessi delle due case produttrici.
RiconquistiamoTutto! in Fiom
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