Cd FLC. F.Locantore: tre considerazioni contro l’intesa, per lo sciopero del 17 maggio.
Intervento di Francesco Locantore al Direttivo nazionale FLC, Roma 3 maggio 2019
Qui potete sentire l’audio (su youtube) dell’intervento.
Farò tre considerazioni sul merito dell’intesa sottoscritta con il governo il 24 aprile scorso e una considerazione di metodo.
Nel merito dell’intesa.
(1) Sul salario ci sono delle promesse a lungo termine, rinviate alla prossima legge di bilancio, proprio mentre il governo porta a casa il documento di economia e finanza, che è il provvedimento di programmazione triennale della politica economica. La legge di bilancio serve a fare correzioni al DEF e non a stabilire le linee fondamentali della politica economica. Nel DEF le risorse per il rinnovo contrattuale non ci sono. Senza considerare il fatto che la piattaforma unitaria Cgil Cisl e Uil si limita a richiedere il recupero del potere di acquisto nel triennio 2019-2021, mentre siamo andati nelle assemblee, quando chiedevamo il voto dei lavoratori e delle lavoratrici sul rinnovo del 2018, promettendo che quell’aumento misero era solo un anticipo e che il potere d’acquisto, perso nel decennio precedente, sarebbe stato recuperato nella prossima tornata contrattuale. Oggi ci accontentiamo di una promessa di recuperare solo il 4,1%.
(2) Sulla questione dei precari la Flc torna indieto. Appena pochi mesi fa abbiamo approvato al congresso la rivendicazione della stabilizzazione per tutti i precari con 36 mesi di servizio senza ulteriori selezioni e invece oggi la segreteria firma un’intesa che dice l’esatto contrario, sottoponendo i lavoratori e le lavoratrici precarie ad ulteriori selezioni concorsuali per una eventuale stabilizzazione.
(3) Sulla regionalizzazione tutti gli interventi hanno riconosciuto che quanto scritto nell’intesa è insufficiente. Secondo me è peggio: l’intesa è la legittimazione da parte sindacale dell’avvio del processo di regionalizzazione, in quanto ci sono scritte le stesse parole utilizzate in premessa alle intese con il governo delle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Le stesse fumose dichiarazioni di mantenimento del quadro unitario dell’istruzione pubblica che poi vengono contraddette nei fatti; le stesse fumose dichiarazioni di mantenimento del ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro, che poi vengono contraddette nei fatti. L’obiettivo del governo non è certo quello di cancellare da un giorno all’altro il CCNL, ma di svuotarlo di significato, attribuendo progressivamente alla contrattazione regionale la parte sostanziale, sia in termini salariali che normativi. Per questo non sono d’accordo con chi sostiene che bisogna separare i temi della regionalizzazione e del del rinnovo contrattuale. Non sono temi separati! Stiamo lavorando per il re di Prussia, mentre da una parte si svilisce il contratto, accettando aumenti miserabili come nel 2018 e come si profilano per il prossimo triennio, e dall’altra parte si legittima con la firma dell’intesa l’avvio del progetto di regionalizzazione.
Dal punto di vista del metodo, la segreteria della Flc-Cgil con questa firma si prende la responsabilità di rompere l’unità dei lavoratori: l’unità con i sindacati di base che mantengono giustamente lo sciopero del 17 maggio e l’unità con le tante associazioni che hanno promosso un appello per il mantenimento dello sciopero e con cui abbiamo costruito in questi mesi il percorso di lotta contro la regionalizzazione. Tutto questo in nome di un’unità di vertice con Cisl e Uil, il cui obiettivo è quello di impedire la mobilitazione dei lavoratori. Si è rotta anche la credibilità del nostro sindacato verso i lavoratori, a cui abbiamo spiegato per mesi nelle assemblee la gravità del progetto di autonomia differenziata. Abbiamo avuto il mandato di tantissime assemblee sindacali di arrivare allo sciopero contro la regionalizzazione.
Il 17 maggio dobbiamo scioperare insieme ai sindacati di base e insieme a tante e tanti lavoratori e lavoratrici, anche iscritte/i alla Flc, che sciopereranno comunque, a prescindere da quello che decide la Flc, per rilanciare il conflitto sul contratto e contro la regionalizzazione, e per rilanciare il ruolo del nostro sindacato ancorato agli interessi della classe lavoratrice.
Francesco Locantore
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