Ccnl coop. Tanto rumore per nulla!?
Volantino. Vogliamo un ccnl vero!
Il 19 febbraio scorso è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL della Distribuzione Cooperativa, per cui è ancora in corso la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori: una firma “inaspettata”, sia per la tempistica sia per i contenuti, nonostante la distribuzione cooperativa fosse rimasta l’unica nella grande distribuzione a dover rinnovare il proprio contratto collettivo a oltre 5 anni dalla scadenza di dicembre 2013. Un rinnovo “anomalo”, in quanto riguarda la sola parte salariale.
L’adeguamento salariale prevede un aumento di 65,00€ lordi mensili al IV livello divisi in due tranche e due una tantum da € 500,00 fino a marzo 2020 per adeguare l’intero montante economico del contratto rispetto alla “concorrenza”: complessivamente quindi un modesto aumento, inferiore agli 85€ mensili erogati dalle altre parti datoriali (Confcommercio, Confesercenti e Federdistribuzione) e senza un riconoscimento economico degli arretrati degno di questo nome.
Ma a differenza degli altri rinnovi del settore, fino al 31 dicembre 2019 viene “garantita” l’ultravigenza sull’impianto del sistema delle regole, senza le modifiche e gli arretramenti registrati nel campo di trattamento della carenza di malattia, lavoro domenicale, regime dei permessi individuali, flessibilità e deroghe al contratto collettivo nazionale degli altri tavoli paralleli di trattativa.
La domanda nasce spontanea: “Dov’è la fregatura?”
Eccezionalità e transitorietà del regime normativo sono il vero punto critico di questo “rinnovo”, che si aggiungono a:
1. tempi inaccettabili: oltre 6 anni di trattativa a singhiozzo, non accompagnata da adeguate fasi di lotta e sciopero, che rendono ampiamente insufficienti gli aumenti salariali;
2. insicurezza per il futuro dei diritti conquistati e mantenuti a fatica negli anni: la proroga della parte normativa a fine anno è a tutti gli effetti un rimandato pericolo, cosa che non è stata garantita alle lavoratrici e ai lavoratori della DMO- Federdistribuzione: ci sarà una nuova piattaforma o in ragione dell’ultravigenza si presenterà la stessa del 2013?
3. un fase di consultazione anomala (mentre sul nuovo CCNL della DMO vige il silenzio più assordante) per un “rinnovo” anomalo: nelle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori cosa si dovrebbe votare, se accettare o meno gli aumenti dopo anni?!
Per questi motivi, ci attendiamo un rilancio dei nostri contratti sia per quanto riguarda l’adeguamento del salario (abbiamo i salari più bassi d’Europa!) sia per mantenere e ampliare i diritti, partendo dal principio che il trattamento economico complessivo della malattia deve essere un istituto INDISPONIBILE alla contrattazione in quanto welfare universale e senza dimenticare gli altri principi minimi e indiscutibili: includere gli esclusi (in particolare i nuovi assunti dal 2014 per quanto riguarda orario di lavoro e divisore orario); realizzare la piena conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (lavoro domenicale e flessibilità pesano fortissimamente sulle nostra vite); tornare alla distintività cooperativa che nei fatti è ormai persa.
Questo deve essere l’impegno che la prima categoria della CGIL deve porsi come obiettivo e perseguirlo con ogni strumento, primo tra tutti lo sciopero.
Vogliamo un contratto collettivo unificante, unico e tutelante per tutte le lavoratici e i lavoratori di commercio e terziario, senza differenze!
#RiconquistiamoTutto! in Filcams
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