A fianco di Aldo Milani e di tutte le lotte.
Per la libertà di sciopero e di iniziativa sindacale. Una nota di #riconquistiamotutto
Entro breve arriverà a termine il processo al Coordinatore nazionale del SiCobas. La procura di Modena ha chiesto una condanna a 2 anni e 4 mesi. Il compagno Milani è stato prima arrestato, tenuto tre giorni in carcere e poi condotto a processo nel quadro di una vertenza con la famiglia Levoni (imprenditori emiliani del settore carni). L’accusa è di estorsione: non per sé, ma per i lavoratori e le lavoratrici licenziati e in sciopero. Al centro di questo processo, infatti, non c’è un comportamento personale, ma la scelta di condurre sul piano del diritto penale la repressione contro un movimento che ha segnato questo paese qui per più di un decennio, nella logistica e non solo.
Un ciclo di lotte che è stato capace di unire lavoratori/lavoratrici migranti e di questo paese, conquistando per tutti diritti e miglioramenti salariali. In un settore caratterizzato dalla sistematica violazione delle leggi e dei contratti nazionali, da appalti e subappalti, da false cooperative e fallimenti fraudolenti, per poter prescindere da ogni minimo stipendiale, limiti di orari e condizioni essenziali di sicurezza. La riproduzione, anche in realtà industriali, di un sistema di caporalato che sembrava relegato solo ad alcune realtà bracciantili del paese.
Un ciclo di lotte duro, condotto anche con scioperi prolungati, blocchi e picchettaggi, che ha scatenato la repressione del padronato e della forza pubblica. Le cronache di questi anni sono infatti costellate dall’intervento aggressivo della forza pubblica come dalla comparsa di squadre e squadracce padronali. Persino dal tragico assassinio di un lavoratore e dirigente sindacale durante un picchetto (il compagno Abdel Salam Ahmed El Danf, ucciso nel 2017 davanti alla GLS di Piacenza).
Noi, come area programmatica nella CGIL, abbiamo sempre sostenuto questo ciclo di lotte. Dove siamo presenti e organizzati, dalla UPS di Milano al vicentino, ci abbiamo attivamente partecipato. E soprattutto, abbiamo comunque difeso la sua libertà di sciopero e di iniziativa sindacale, contro ogni repressione ed ogni tentativo di gestirlo come un problema di ordine pubblico.
Negli ultimi anni questo tentativo di repressione si è fatto sistematico, particolarmente nel territorio emiliano e nel modenese. Grazie al governo reazionario di Lega e 5 stelle, il Decreto sicurezza ne ha determinato un salto di qualità, prevedendo condanne fino a 12 anni per il reato di “blocco stradale” (e, contestualmente il rimpatrio immediato dei migranti, colpendo così con forza e immediatezza la parte socialmente più debole di questo movimento). Non a caso, proprio nel territorio modenese anche delegati e dirigenti della CGIL, anche nostri compagni e compagne, sono stati negli ultimi mesi oggetto di denunce e processi per la loro attività.
Contro ogni limitazione della libertà sindacale, e tanto più contro questo salto di qualità nella sua repressione, è importante oggi ribadire e rilanciare la massima solidarietà nei confronti del compagno Aldo Milani. Da parte di tutte le organizzazioni sindacali, come di tutti i soggetti sociali e politici che ritengono fondamentale il diritto di sciopero.
Per questo è importante continuare ad impegnarsi per l’abolizione del Decreto Sicurezza, per saldare la lotta per l’uguaglianza e contro il razzismo con la difesa del lavoro, a partire da quelle lotte (come quelle nella logistica), capaci di saldare insieme lavoratori e lavoratrici di diverse nazionalità e provenienze. Per questo è fondamentale continuare a rivendicare la depenalizzazione del “blocco stradale” per ragioni sociali o sindacali e per sancire il divieto dell’utilizzo dei reparti-celere in occasione di agitazioni sindacali all’esterno dei luoghi di lavoro.
Ci siamo impegnati, sin dallo scorso autunno, su questo fronte. Partecipando in prima persona alle mobilitazioni degli “Indivisibili” e spingendo la CGIL, come tutte le sue strutture, a parteciparvi. Dal recente congresso di Bari all’assemblea nazionale di Macerata. Ribadiamo oggi, a fianco di Aldo e in difesa di tutte le lotte sindacali, questo impegno e questa iniziativa.
Riconquistiamotutto/il sindacato altra cosa
Area programmatica congressuale della CGIL
Qui l’appello del SiCobas: Gli scioperi non si processano! In difesa di Aldo Milani
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