Odg al voto al XVIII congresso Cgil: No alla TAV Torino-Lione.

Il testo, l'intervento ed il risultato dell'ordine del giorno contro la TAV Torino - Lione.

Questo il testo dell’ordine del giorno sulla TAV, al voto del XVIII Congresso della CGIL, presentato dai delegati e dalle delegate del secondo documento “riconquistiamo tutto” (qui in pdf).

NO ALLA TAV TORINO-LIONE

Il congresso nazionale della CGIL sostiene il proseguimento della mobilitazione contro la realizzazione della TAV e di tutte le grandi opere inutili e dannose presenti nel territorio Italiano. L’inutilità di tali opere è sempre più chiara per le caratteristiche che spesso sono causa di vero e propri disastri ecologici che gravano sulle popolazioni che vivono i territori interessati da tali opere. La costruzione della TAV ne è un chiaro esempio: presenza di amianto ed uranio nella roccia, un cantiere che durerà almeno vent’anni con dei consumi energetici enormi a causa anche del raffreddamento nel tunnel che avrà durante i lavori una temperatura intorno ai 50°, per non dimenticare il suo enorme costo: circa 26 miliardi di euro conteggiati nel 2012. Ma soprattutto l’inutilità è nell’opera stessa, i traffici delle merci si sono ridotti del 71% dal 1997 ad oggi, il corridoio stesso tanto decantato da Lisbona a Kiev non esiste proprio. Il Portogallo ha già rinunciato, in Slovenia non vi è nulla di progettato, in Ungheria ed Ucraina non sanno neppure cosa è il corridoio 5. Oltretutto è bene precisare che non esiste nessuna clausola di recesso tra Francia e Italia, se il tunnel non si facesse verrebbero meno solo i contributi europei.

Anche i livelli occupazionali sarebbero sicuramente molti di più facendo un lavoro serio di messa in sicurezza del territorio italiano, di cui tanto si parla ma poco o nulla si fa, dato che ovviamente non attrae il grande capitale il quale necessita di grandi opere per fare grandi profitti.

A fronte di tutto questo ed anche per rispetto della stragrande maggioranza degli abitanti dei territori in lotta, occorre che la cgil tutta si opponga alla realizzazione di tali inutili e dannose opere e conseguentemente a tutti coloro che in questa opera intendano favorire i grandi potentati economici e finanziari.

Presentato dai delegati e dalle delegate del secondo documento “Riconquistiamotutto”.

L’ordine del giorno è stato presentato da Ugo Lucignano.

La Commissione politica del congresso lo ha messo in votazione in contrapposizione con un altro odg, presentato da Francesca Re David e da diversi/e delegati/e di Torino e del Piemonte, che ha trovato la condivisione dell’ampia maggioranza della stessa Commissione con la precisazione della sua presidenza (su richiesta di uno dei componenti) che tale ordine del giorno non metteva in discussione la posizione assunta a maggioranza dal XVI congresso della CGIL nel 2010 e poi ribadita, sempre a maggioranza, dal successivo XVII congresso della CGIL del 2014, sostanzialmente favorevole alla TAV.

L’ordine del giorno, fatto proprio e sostenuto dalla maggioranza della Commissione Politica, è stato presentato al congresso da Roberto Ghiselli della segreteria confederale e riporta: “Nel quadro di una posizione nazionale della CGIL più volte espressa in materia di infrastrutture per la mobilità materiale, come contenuta nel documento congressuale, la discussione in relazione ad alcuni specifici progetti ha registrato e consolidato, nel corso degli anni, una diversificazione di letture e posizioni, che rappresentano la cifra pluralistica della nostra organizzazione. Da questo presupposto la CGIL afferma, con ampia condivisione, una strategia di sviluppo del territorio che si compone di variabili plurali: infrastrutture materiali (innovazione e alfabetizzazione tecnologica, digitalizzazione dei processi produttivi e lavorativi, logistica, movimentazione delle merci e delle persone) infrastrutture sociali (welfare e salvaguardia dell’universalità nell’accesso ai diritti di cittadinanza), istituzioni della conoscenza emancipatrice (scolarizzazione inclusiva, formazione universitaria, ricerca di base e applicata) nel quadro di una prospettiva supportata da forti investimenti pubblici finalizzati a sostenere il rafforzamento del sistema produttivo, secondo principi di sviluppo sostenibile, della qualità del lavoro e di una coesione sociale non solo consapevole,  ma strutturata sulla lotta alla disuguaglianza e alla esclusione sociale. Il Piano del Lavoro, in quanto asse strategico della CGIL, è una rete di politiche pubbliche, contiene una pluralità di piani di intervento economico e sociale e per questo fornisce anche un indirizzo ad ipotesi di sviluppo economico e sociale su scala territoriale e regionale. Un progetto di cambiamento sociale che impegna il nostro sindacato nelle sue diverse articolazioni e sul quale convergono il gruppo dirigente, la rete dei delegati sindacali, il corpo vivo dell’organizzazione.”

L’odg NoTav è stato respinto con 23 favorevoli e 315 voti per quello presentato dalla maggioranza della Commissione politica (7% circa di favorevoli)

 

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