Ccnl Federdistribuzione DMO. Tanto rumore per nulla!

sindacatoaltracosa Filcams - #riconquistiamotutto!

Scarica il volantino in PDF e il logo in PDF della campagna per il NO al ccnl.

Il 19 dicembre è stata siglata l’intesa per il primo contratto collettivo della Distribuzione Moderna Organizzata (Federdistribuzione): si tratta di un accordo che cadrà sulle teste di circa trecentomila lavoratori e lavoratrici.
Tanto rumore per nulla perché, dopo 5 anni di trattative, è rimasto tutto fermo alle richieste padronali già esplicitate in questi anni e l’intesa firmata non fa altro che riprendere temi giudicati per la Filcams CGIL a suo tempo irricevibili ed accogliere pienamente il rinnovo separato del CCNL TDS del 2011 variandone solo il nome in “disciplina 2013”:

1. di fatto sono state legittimate le richieste unilaterali di Federdistribuzione su Enti Bilaterali e welfare contrattuale, oltre a quella, gravissima, di creare un nuovo contratto collettivo che divide il fronte delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio, per cui era obiettivo centrale mantenere l’unità di piattaforma, e mortifica il ruolo sindacale;

2. l’articolo 125 sulla flessibilità prevede che il lavoratore possa lavorare per 16 settimane annue fino a 44 ore settimanali, ampliabili fino a 48, senza la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario;

3. la quattordicesima mensilità, già messa in discussione nella contropiattaforma presentata da Federdistribuzione, viene confermata ma con una formulazione sibillina che lascia intendere una probabile abolizione nel prossimo futuro;

4. la possibilità per le aziende di scaricare le crisi aziendali sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori a suon di deroghe anche dei contratti collettivi;

5. gli aumenti salariali sono insufficienti e inferiori alla perdita economica derivante da un CCNL non rinnovato da 5 anni: niente arretrati, solo due una tantum per provare ad allinearsi al montante salariale di Confcommercio;

6. la vigenza limitata a un solo anno (dal 1 gennaio al 31 dicembre 2019) utile solo alle altre parti datoriali del terziario (Confcommercio e Cooperative) ad aspettare di rinnovare i rispettivi contratti collettivi e a diluire ulteriormente la parte economica di tutto il settore su un periodo mai visto di 6 anni (2013- 2019)!

Un’ulteriore beffa deriva dal metodo con cui è stato concluso l’accordo, perché ancora una volta la Filcams CGIL nazionale decide di firmare intese senza una discussione aperta e un coinvolgimento preventivo dei lavoratori interessati. Infatti, non è avvenuto nessun confronto né in assemblea né nei comitati direttivi.
Per questi motivi esprimiamo una valutazione negativa del nuovo contratto della DMO e crediamo che a giudicare debbano essere sempre le lavoratrici e i lavoratori: vogliamo che il contratto venga sottoposto al voto, non a una consultazione postuma e sterile!

Spetta a noi e alla nostra mobilitazione di lavoratrici e lavoratori esprimere il dissenso al metodo e al contenuto dell’accordo, già a partire dalle “assemblee di consultazione” in programma nel mese di gennaio 2019.

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