Due scuole: lettere e documenti sul contratto.
Pubblichiamo il testo approvato in due assemblee sindacali di istituto (Bodoni - Paravia di Torino e Benedetto da Norcia di Roma), per un vero contratto della scuola!
APPELLO AI SINDACATI IMPEGNATI NELLA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DELLA SCUOLA
(Ai dirigenti sindacati di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal)
Veniamo informati dai vai giornali e dai vostri siti che ci sono stati già due incontri sul rinnovo del contratto della scuola (l’ultimo del 15 gennaio) ed una intesa con l’Aran il 30 novembre. Leggendo nel vostro “Comunicato unitario” a termine dell’ultimo incontro con la controparte del 15 gennaio che tra i vari temi c’è pure l’estensione della legge Brunetta sotto la voce di “procedure disciplinari”.
Per quanto riguarda gli incrementi economici ci riferite che ”i trattamenti retributivi [si prevedono] più bassi rispetto all’obiettivo di incremento medio fissato nell’accordo di palazzo Vidoni “. Più bassi quindi delle 85 euro medie lorde (50 euro al netto), fissate tra i vari punti dell’INTESA del 30/9/17!. Ci dite che per compensare questi bassi incrementi l’Aran fa capire che ci potrebbe essere un “UNA TANTUM” e Il pagamento degli arretrati (però solo degli ultimi due anni…), insomma niente di preciso e molto fumo e rumore di spiccioli (che tendono tra l’altro a diminuire…) per tenerci sulla corda, per confonderci e nella sostanza per continuare a svilire il nostro ruolo ed il nostro lavoro. Ma intanto la legge di Bilancio 2018 è passata e ancora una volta Governo e MIUR hanno agito unilateralmente. I finanziamenti peri rinnovi contrattuali del pubblico impiego si fermano a 2 miliardi e 850 milioni di euro ai rinnovi di tutto il pubblico impiego, per il triennio 2016-2018. Sono talmente pochi che solo per il comparto Scuola servirebbero altri 2,3 miliardi di euro (come voi dite). Quindi sappiamo già qual è l’intenzione del MIUR e del governo, quella di continuare a disinvestire sulla scuola.
Ma quello che vorremmo sapere qual è la strategia sindacale? Ogni sigla sindacale si muove per conto proprio o c’è una linea di condotta comune con proposte e ipotesi di lotta? Che programma di lotta avete in mente? O pensate di ottenere il recupero di quello che ci hanno tolto un po’ alla volta in vari anni senza nemmeno un giorno di sciopero? Se è così diciamoci pure chiaramente che non stiamo trattando, ma ci stiamo accomodando a firmare la resa!
A complicare le cose – lo sappiamo – poi ci sono le piccole sigle sindacali (poco rappresentative e non presenti al tavolo delle trattative) che proclamano scioperi che – come è prevedibile – non vengono fatti da nessuno, ma quelli che ci osservano, in primo luogo studenti e genitori (ma anche dei colleghi poco abituati a seguire la vita sindacale) sono convinti che sono indetti dal “sindacato” che ci rappresenta! Ma se voi non proponete una piattaforma contrattuale con delle richieste e dei paletti chiari e ben visibili a tutti, con piano A e piano B, con ipotesi e programmi di lotta, è chiaro che costoro si mettano in mezzo, nella migliore ipotesi illudendosi infantilmente che basta un fischio per far muovere tutta la categoria e nella peggiore delle ipotesi per farsi pubblicità (vada come vada)!
Noi vogliamo che i contratti tra noi dipendenti della scuola e il MIUR-Governo vengano firmati, ma sappiamo che la trattativa è a due: da una parte il nostro datore di lavoro che in quest’occasione ci vede solo come “costo”, dall’altra noi con sempre meno diritti, con più richiese di lavoro, con uno stipendio sempre più basso (visti a volte con commiserazione dai nostri stessi alunni); da una parte c’è la nostra controparte con la gigantesca forza politica ed economica dello Stato e dall’altra noi che abbiamo la forza del numero, ma sappiamo che possiamo trasformare questa in forza reale solo facendo “lega”, unendoci, mobilitandoci.
COSA FARE?
Non capiamo perché in altri paesi europei come in Germania quando si apre un tavolo di trattative al primo “no” o “ma… però” la prima cosa che si fa è organizzare degli scioperi (vedi rinnovo contrattuale dei metalmeccanici in corso dove l’IG Metal chiede il 6% di aumento su salari di ben altra portata rispetto ai nostri!) e non capiamo perché in Italia questo non si faccia! Forse c’è la paura che la nostra categoria non abbia sufficiente forza da esprimere? Può anche darsi! Ma prima di fasciarsi la testa sarebbe il caso – pensiamo – che misurassimo le nostre forze con scioperi, ma anche con manifestazioni o con assemblee e referendum consultivi.
E’ da 10 anni che siamo senza contratto con perdita del potere d’acquisto. Ma che i nostri salari/stipendi siano bassi se ne è accorto anche il capo della BCE, Mario Draghi preoccupato che abbiamo meno da spendere . “ I salari bassi rallentano la ripresa” – dice – e ha ragione poiché in questi 8-10 anni con un inflazione cumulativa intorno al 14% (Istat) col blocco del contratto essi si sono ulteriormente abbassati!
In questi anni – inoltre – lo Stato ha fatto passare per legge, unilateralmente senza interpellare i sindacati, delle cose (come “visite mediche” e “modalità di assunzione” o “ferie non godute”) che normalmente sono considerate materia di contrattazione.
DA DOVE RI-PARTIRE
Spesso i sindacati (in Italia) vengono visti con distacco dai lavoratori che dicono “loro” quando parlano del sindacato, sappiamo che qui è forte l’abitudine a delegare invece che ad agire in prima persona (e non saremo certamente noi a giustificare questo modo rassegnato di sentire purtroppo diffuso!). Pensiamo però – pure – che la nostra categoria ha recentemente espresso una grande energia di lotta (e orgoglio) in più occasioni: ricordiamo le grandi manifestazioni contro il prolungamento della settimana lavorativa di 6 ore al tempo del ministro “Profumo” ed alla grande partecipazione allo sciopero del 5 maggio del 2015 contro la legge 107/15 (Buona scuola) voluta da Renzi.
Questa disponibilità alla lotta va a nostro avviso valorizzata per trattare su posizioni di forza , cosa per niente facile, ma possibile. All’interno di un chiaro programma di mobilitazione però!
Chiediamo per finire più idee chiare, più consultazioni e più informazione. Questa – pensiamo – dovrebbe essere più puntuale e non limitarsi alla notizia messa sul sito…
Cordiali saluti, nella speranza che questo appello possa essere da stimolo per portare avanti assieme, per davvero, con forza ed efficacia, la contrattazione in atto.
Appello sottoscritto dal personale scolastico del “Liceo Benedetto da Norcia”, riuniti in assemblea il 16 gennaio 2018
Alle Segreterie Provinciali di Torino di FLC-CGIL, CISL scuola, CONFSAL-SNALS, UIL-Scuola, CUB-Scuola, GILDA, COBAS
OGGETTO: Mandato votato dall’assembla di insegnanti e personale ATA Bodoni – Paravia indirizzato ai rappresentanti sindacali.
Gli insegnanti e il personale ATA dell’istituto Bodoni – Paravia di Torino, riuniti in assemblea il giorno 23 gennaio 2018, dopo ampia discussione seguita alle relazioni dei rappresentati sindacali di FLC-CGIL e COBAS e delle RSU appartenenti CUB, che hanno indetto l’assemblea odierna, votano all’unanimità il seguente mandato rivolto a tutte le organizzazioni sindacali in indirizzo.
PRESO ATTO delle notizie circolanti in merito al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro del settore Scuola e, in particolare, del fatto che:
– l’aumento mensile lordo risulterebbe, se confermato, di soli 85€
– gli arretrati relativi al periodo di vacanza contrattuale sembrerebbero risultare molto inferiori a quanto dovrebbe corrispondere a tale periodo,
– si verificherebbero differenziazioni salariali per merito, per atti unilaterali dei dirigenti attuando i principi della “Madia – Brunetta”
CONSIDERATO che la volontà di mobilitazione da parte dai lavoratori esiste e più volte nel corso della discussione i presenti si sono richiamati alla grande mobilitazione e allo sciopero del 5 maggio 2015, evidenziando che la mobilitazione in quell’occasione è stata fermata dall’alto, nonostante la volontà e l’unità espressa dai lavoratori in basso,
CONSIDERATO che rifiutiamo operazioni di divisione e che siamo disponibili a una effettiva mobilitazione unitaria in difesa dei nostri diritti, di un vero contratto adeguato e paritario, come è stato espresso più volte nel corso del dibattito,
CHIEDIAMO che le Organizzazioni Sindacali in indirizzo facciano pervenire alle rispettive Segreterie Regionali e Nazionali il disagio e la preoccupazione della categoria dei lavoratori della Scuola in merito alle prospettive sopra indicate, unitamente alla richiesta di esercitare tutte le pressioni necessarie in fase di negoziazione, compreso il ricorso alla mobilitazione unitaria della categoria, al fine di ottenere:
– aumenti più dignitosi per tutto il personale;
– un recupero degli arretrati in linea con l’effettiva durata del periodo di vacanza contrattuale;
– un rinnovo da parte giuridica del contratto che non peggiori le attuali condizioni di lavoro del personale ATA e dei docenti;
– il rifiuto di ipotesi di salari fondate su pretese valutazioni meritocratiche, legate a decisioni del dirigente o a organismi di concertazione interna e quant’altro possa dividere la categoria e rimettere in causa la libertà di insegnamento e la cooperazione interna alla scuola.
L’assemblea esprime questo mandato nei confronti dei rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali, affinché si battano nell’unità della categoria per soddisfare quanto richiesto.
Allo stesso tempo l’assemblea dà mandato alle RSU di preparare una nuova assemblea per il mese di febbraio nella quale all’ordine del giorno sia iscritto, oltre alla situazione contrattuale, anche la questione dell’Alternanza Scuola – Lavoro e gli altri temi sollevati nella discussione: carichi di lavoro, progetti, ecc. che riguardano docenti e personale ATA.
Assembla di insegnanti e personale ATA Bodoni – Paravia
Rispondi