Ancora dei morti! Sulla sicurezza nessun compromesso e nessuna mediazione!!!
Dopo l’incidente ad inizio anno sulla A4 ed i morti nel laminatoio a Greco (Milano) nei giorni scorsi, oggi un altro grave incidente in cui sono coinvolti cittadini e cittadine, lavoratori e lavoratrici che escono da casa la mattina senza sapere se faranno ritorno la sera. Ci stringiamo in primo luogo, come sempre, ai familiari delle vittime e ai tanti feriti. Nel contempo con fermezza ribadiamo la nostra rabbia e le nostre rivendicazioni, per i diritti e la sicurezza sui luoghi di lavoro, dando la parola direttamente a chi fa quel mestiere e conosce bene il lavoro del macchinista:
“…. Simili accadimenti sono figli di una cultura gestionale malata, una cultura che ha invaso le aziende fornitrici di servizi (ferrovie, ospedali, forze dell’ordine, scuole, …) introducendo l’idea che una buona azienda è una azienda che guadagna, introducendo il bilancio in attivo come il faro guida di tutte le attività che si traduce in tagli di tutti quei costi ritenuti non strategici nell’immediato (pulizia, manutenzione, formazione, attività in house, … ). Ora, dopo decenni dall’inizio di questo andamento cominciamo a vederne gli effetti. Sarà facile puntare il dito sulle aziende che lesinano sulle attività manutentive, ma è necessario aprire gli occhi sulle responsabilità che il mondo sindacale e politico di sinistra porta sulle spalle.
Il sindacato ha sbagliato e sbaglia tutt’ora.
Sbaglia quando accetta contrattazioni basate sulla produttività. Sbaglia quando monetizza la stanchezza ed il benessere psicofisico dei lavoratori. Sbaglia quando ha paura di dire che un lavoratore stanco perché troppo sfruttato non può garantire elevati livelli di sicurezza (sia esso in house o di una ditta appaltatrice). Sbaglia quando accetta che RFI Lombardia abbia piante organiche non coperte perché “in altre zone d’Italia si sta peggio” (non l’ho sentito solo io all’attivo il 23, vero?). Sbaglia e continuerà a sbagliare se nelle contrattazioni a venire non sarà capace di mettere al centro il lavoratore come essere umano (il macchinista con 5 ore di condotta continuativa non può nemmeno andare al bagno) tralasciando la monetizzazione della qualità della vita che fa solo il gioco dei padroni.
Il sindacato smetterà di essere una pedina nelle mani del capitale quando andrà a rispolverare qualche idea di sinistra e smetterà di piegare la testa di fonte alle richieste del mercato o del governo in carica (1 milione di persone in piazza nel 2002, governo Berlusconi, per difendere l’articolo 18. Supina accettazione del Jobs Act, governo Renzi di pseudo sinistra).
Ecco, se al nostro interno non riusciremo a fare nostra la presa di coscienza che nell’ evoluto mondo occidentale serve tornare a dire qualcosa di sinistra penso che non abbiamo capito nulla di quello che sta succedendo e di fatti come quello di oggi dovremo necessariamente cominciare a ritenerci complici. Ed ora sparate pure sul pianista.” (M.T. macchinista TreNord)
Sindacatoaltracosa-OpposizioneCgil nella FILT
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