Notiziario n.11 – #imboscata TLC
Modello nuovo, stile vecchio. Respingiamo l'#imboscataTLC
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Editoriale. Contratto telecomunicazioni: modello nuovo, stile vecchio.
Il 23 novembre a Roma è avvenuto qualcosa di miracoloso: due anni e 47 settimane dopo la scadenza del CCNL triennale delle Telecomunicazioni, cioè a sole 5 settimane dalla scadenza del tempo utile per fissare l’aumento salariale del triennio 2015-17, si è improvvisamente giunti all’accordo tra ASSTEL e SLC-CGIL, Fistel-CISL e Uilcom-UIL.
Per qualcuno questo rinnovo è ancora più fenomenale, anzi, è una vittoria senza precedenti perché riguarderebbe solo la parte economica, senza variare nulla della parte normativa. In sostanza, invece di tenere duro ancora un mesetto e passare un triennio “indenne”, ASSTEL avrebbe ceduto sul filo di lana: 50 euro lordi mensili (20 a gennaio e 20 a luglio, più l’invenzione di 10 euro di ERS a luglio – tutto parametrato per full time al 5° livello) più un bonus una tantum di 120 euro netti (parametrato a full time) da spendere in welfare.
Tutto senza nulla in cambio, tutto senza che i sindacati proclamassero la seconda delle due giornate di sciopero annunciate lo scorso dicembre. Davanti a una disfatta così fragorosa di ASSTEL non meraviglierebbe che il testo dell’accordo, letto alle 15.00, venisse votato dalla delegazione sindacale (140 aventi diritto al voto) già alle 16.00; anzi, tutt’al più ci si meraviglia degli 8 voti contrari e dei 3 astenuti.
Leggendo il testo, diffuso dopo la votazione, il mistero si spiega: ASSTEL non vedeva l’ora di firmare questo accordo perché questo rinnovo è una sconfitta: i lavoratori danno tantissimo in cambio, e persino l’aumento contrattuale è una trappola.
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