Roma. NO alle privatizzazioni!

Il report della assemblea di Roma contro le privatizzazioni, 10 ottobre 2017

Lo scorso 10 ottobre l’area “Il sindacato è un’altra cosa – opposizione in Cgil” di Roma e del Lazio ha promosso un’assemblea pubblica su “Trasporto e servizi pubblici per tutte/i le lavoratrici e i lavoratori e per i cittadini e le cittadine di Roma!”

L’assemblea si è tenuta nella sede romana della Cgil in via Buonarroti 12 ed ha visto la partecipazione di un centinaio di lavoratrici e lavoratori di diverse categorie, in primo luogo quelli direttamente interessati dalle politiche di privatizzazione delle giunte comunali di Roma degli ultimi anni, siano esse state di centrosinistra, di centrodestra o cinque stelle.

La relazione introduttiva di Nando Simeone ha evidenziato tutti gli effetti negativi se non esiziali delle privatizzazioni: taglio dei servizi, aumento delle tariffe e problemi occupazionali.
Ha rappresentato in modo particolare tutta situazione della Farmacap, proponendo lo sciopero generale a Roma e la costituzione di comitati per il no contro il referendum proposto dai radicali.

Simonetta Annibali, dipendente Atac-Metro, ha parlato della privatizzazione del trasporto pubblico locale (Tpl) e degli esuberi dichiarati (ma tutt’altro che reali), in modo particolare del settore amministrativo, con rischi concreti di possibili licenziamenti. Maria Maggio, RSA Filcams Multiservizi, è intervenuta sul tentativo di privatizzazione della Multiservizi e sugli esuberi che ad oggi si attestano a quattrocento unità. Fulvio Parisi del Forum acqua pubblica ha ricordato il referendum per evitare la privatizzazione dell’acqua, bene comune e degli altri servizi pubblici locali. Luca De Crescenzo, del collettivo Clash City Workers, ha raccontato la sua esperienza come promotore di un comitato contro la privatizzazione dei servizi. Stefano Caroselli, ha riportato l’esperienza del comitato unitario contro la privatizzazione del Tpl. Giampiero Di Folco, RSA Farmacap, è tornato sulla situazione della Farmacap ed ha ribadito quanto già denunciato da Nando nella relazione. Flamini della Segreteria FILT, ha denunciato il rischio della privatizzazione di Atac-Metro e di come si sta muovendo la CGIL senza però fare delle proposte concrete, evitando volutamente di pronunciare la parola sciopero.

Gennaro Spigola, dell’esecutivo romano dell’area “Il sindacato è un’altra cosa”, ha fatto le conclusioni sintetizzando i vari interventi, ribadendo in modo particolare gli effetti negativi che generano le privatizzazioni: aumento delle tariffe, taglio del servizio, peggioramento delle condizioni lavorative previste dai contratti e rischi occupazionali. Il pareggio di bilancio, introdotto nell’art. 81 della Costituzione, ha messo in moto il taglio dei finanziamenti, che apre di fatto la strada delle privatizzazioni.Ha ricordato altresì il referendum per il mantenimento dell’acqua pubblica (che conteneva anche il no categorico alla privatizzazione dei servizi) e il referendum del 4 dicembre scorso per evitare l’ulteriore attacco alla Costituzione: punti essenziali per la democrazia nel nostro paese. Spigola ha infine stigmatizzato l’ingiustificato comportamento politico della CGIL, che ad oggi non prende una posizione netta contro il referendum dei radicali che propone la privatizzazione di Atac-Metro.I radicali vogliono far passare la privatizzazione come la panacea per il risolvere il problema della cattiva gestione dell’azienda e del disservizio al quale vengono sottoposti gli utenti di Roma ed in modo particolare la periferia.

L’area “Il sindacato è un’altra cosa” chiede alla Cgil di Roma e del Lazio l’apertura di una forte mobilitazione, insieme a tutti i sindacati disponibili, compresi anche quelli di base, ai coordinamenti di lavoratori e lavoratrici e ai movimenti cittadini, contro le privatizzazioni e per la ripubblicizzazione completa, nella forma delle aziende speciali, delle partecipate dal comune. Tutte e tutti insieme dobbiamo schierarci decisamente contro il referendum chiesto dai Radicali per la privatizzazione di Atac. Chiediamo inoltre alla CGIL di convocare uno sciopero generale cittadino in autunno per sconfiggere una volta per tutte le spinte alle privatizzazioni.

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