SDA: uno sciopero per i diritti.

L' OpposizioneCgil in Filt condivide le ragioni dei lavoratori in lotta, che rivendicano le condizioni di miglior favore conquistate negli anni passati

Il sindacato serve per unire i lavoratori -diretti ed indiretti- in difesa degli interessi comuni

(qui per scaricare il volantino in .pdf)

SDA per ben due decenni, dal suo momento del passaggio dai francesi a Poste Italiane, ha spesso fatto parlare di se. In un settore – Merci e Logistica- in continua espansione, SDA resta la cenerentola fra le grandi aziende, farraginosa nei sistemi operativi, dominata dal clientelismo,  ma soprattutto, di fatto la”pattumiera” di Poste Italiane che scarica i suoi debiti e delle altre multinazionali, che la usano come vettore “conveniente”.

Alle grida di “dolore” e di scandalo del mondo imprenditoriale, mediatico e politico  per lo sciopero incorso, nessun partito di governo nè di opposizione ricorda che dietro quelle “convenienze” ci sono migliaia di lavoratori super sfruttati e mal pagati (oltre 7500 indiretti, quelli legalmente censiti!) ma anche diretti ( 1500 lavoratori).

I primi, stufi dopo decenni di lavoro nero, grigio e malpagato si sono ribellati nelle forme che meglio hanno loro permesso di recuperare dignità, i secondi, dopo lunghe ed estenuanti trattative sindacali al ribasso, stanno faticosamente uscendo ( questo il loro proposito dei sindacati confederali)  da un decennio di concessioni  e rinunce salariali pur di mantenere in vita il proprio lavoro.

Oggi siamo ad un punto di svolta. Il conflitto in corso – per il mantenimento delle conquiste fatte nel periodo precedente a partire dall’esclusione del Job Act nei contratti- mostra, da un lato una capacità conflittuale che può mettere a terra qualsiasi padrone nell’era del digitale.

La difesa dei miglioramenti ottenuti con le lotte precedenti sono punti imprescindibili che qualsiasi Organizzazione dovrebbe fare propria e non come ha fatto la FILT che ha condiviso le “preoccupazioni” del mondo imprenditoriale.  La “paura di perdere lavoro” agitata dai media e dai confederali sulla base di uno sciopero prolungato che mette a rischio la continuità aziendale mostra ancora una volta i limiti delle politiche sindacali dei nostri sindacati confederali e non solo!.

Nessuna impresa crolla per 10 giorni di sciopero … nemmeno la UPS ( il più grande fra i corrieri al mondo) è crollata negli USA dopo 15 giorni di blocco totale nel 1997. Quello che in verità sta producendo questa lotta è una presa di coscienza della forza della classe lavoratrice ma anche e soprattutto un disastro per i mancati profitti di SDA lanciata come tutte le società del settore merci e logistica nella spartizione di un mercato in forte crescita, quello dell’E-commerce.

Come Sindacato un’altra cosa, sinistra sindacale in FILT Cgil, seguiamo con grande attenzione la vertenza in corso condividendo le ragioni dei lavoratori che chiedono un futuro certo e dignitoso a partire dalle condizioni di miglior favore conquistati negli anni passati.

L’incontro che la nostra Organizzazione sindacale FILT-CGIL ha programmato con SDA per il prossimo 27 settembre è una importante occasione per affermare le ragioni dei lavoratori e  per questo invitiamo la FILT-CGIL a fare propria una proposta diventata molto estesa anche nella nostra organizzazione che non deve restare semplicemente uno slogan: per difendere i posti di lavoro, per convincere SDA  a “non affidarsi a soggetti esterni da dubbie capacità imprenditoriali” l’unica strada è l’immediata internalizzazione di tutte le attività terziarizzate (la causa vinta a Firenze dalla FILT-CGIL, lo dimostra. Sentenza n. 544/2017 pubbl. il 06/06/2017 RG n. 4370/2013) e per renderla stabile e coerente dobbiamo farci carico di una battaglia politica più generale che chieda la nazionalizzazione della società SDA sotto il controllo dei lavoratori e non dei boiardi di Stato delle Poste Italiane.

Il sindacato è un’altra cosa – OpposizioneCgil in FILT

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