Birra e polizia: prove tecniche di repressione
Sulle cariche stupide e immotivate in Piazza Santa Giulia a Torino.
Dopo le cariche del 1° maggio a Torino, martedì sera ci sono state le cariche tra i tavolini e gli avventori dei locali di piazza Santa Giulia.
Esiste una logica e una consequenzialità tra questi episodi. La borghesia e il suo apparato politico e militare, inizia a mettere in campo una strategia di repressione: il timore che tra giovani, precari, lavoratori immigrati inizi a manifestarsi un’esigenza di resistenza alla violenza sociale ed economica delle politiche di austerità, soprattutto il timore che queste lotte si possano saldare, rende per loro “conveniente” iniziare a testare una repressione sempre più pervasiva e sistematica.
L’attacco al diritto di sciopero, fa parte del pacchetto repressivo; ma invece di difendere, senza se e senza ma, un diritto democratico ed inalienabile, la CGIL, chiede al Governo una legge sulla rappresentanza che attacca il diritto stesso all’esistenza del sindacalismo conflittuale e di classe. Una soluzione di misero cabotaggio, tutta finalizzata alla sopravvivenza delle burocrazie sindacali complici e di totale sottovalutazione delle dinamiche sociali ed economiche in atto; una risposta che rende “progressive ed accettabili” libertà dimezzate e repressioni sempre più estese. La lotta per la difesa incondizionata di questo diritto non ha a che fare con questo o con quel sindacato, piccolo o grande che sia, ma rappresenta sempre un attacco alla democrazia che colpisce tutti.
La forza di opporci invece dobbiamo trovarla ADESSO, con la mobilitazione e la lotta, prima che sia troppo tardi.
Come militant* sindacali diamo la nostra disponibilità per una mobilitazione contro la repressione il più ampia e democratica possibile a cominciare da Torino.
Sindacatoaltracosa – OpposizioneCgil Piemonte
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