18.11: report del coordinamento OpposizioneCGIL nella FP.

Il resoconto della riunione del CN dell'Area in Funzione Pubblica

Venerdì 18 novembre si è tenuto a Bologna il coordinamento nazionale area della funzione pubblica. Erano presenti compagni dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Liguria e Toscana. Gli interventi si sono in gran parte sviluppati su 4 temi, che possiamo sintetizzare nelle seguenti aree di discussione:

1. La denuncia della staticità e passività della Cgil nella stagione dei rinnovi contrattuali, sulle pensioni e sul referendum del 4 dicembre.

Molti compagni hanno espresso un giudizio negativo sulla incapacità della Cgil di proporre alcuna mobilitazione o indicazione di percorso sul versante dei rinnovi contrattuali, in particolare del pubblico impiego. Si considera estremamente negativa l’incapacità di incalzare il governo fosse anche sul solo versante della chiarezza delle poste finanziarie in gioco e sulla totale assenza di una strategia per spingere al rinnovo la controparte. Molti interventi rimandano alla necessità di stimolare iniziative da parte delle Rsu dove possibile, o di singoli componenti delle rappresentanze, sia con volantini di critica alle ipotesi di piattaforma confederale e di proposta di un livello più avanzato di rivendicazione e iniziativa. In tal senso sarà necessario approntare un volantino nazionale relativo alla piattaforma. Ugualmente negativo il giudizio espresso in molti interventi sulla posizione della Cgil relativamente al pacchetto pensionistico. Sarebbe utile, dove possibile, proporre iniziative di discussione di informazione e di confronto con i lavoratori sui temi delle pensioni e del rinnovo contrattuale. In tal senso si sottolinea l’iniziativa in Veneto del 24/11 p.v. su questi temi costruita con Democrazia e lavoro della Fp di quella regione.

2. La necessità per l’area di impegnarsi ed essere visibile in termini di iniziative dal basso sul rinnovo dei contratti pubblici.

In alcuni interventi si è sottolineata la necessità di prendere l’iniziativa rispetto alla passività della categoria e degli esecutivi territoriali. Dove siamo in grado è necessario appunto orientare e far esprimere le Rsu, o quantomeno presentare come singoli componenti di Rsu, o semplici lavoratori nelle assemblee, ordini del giorno che contestino l’impostazione delle segreterie confederali. E’ necessario indicare come si sia raggiunto il punto più basso della mobilitazione mentre al contempo la necessità di garantire posizioni unitarie con Cisl e Uil nasconde il ritorno di significative divergenze e blocca qualsiasi ipotesi di mobilitazione per quanto blanda.

3. Sostenere le situazioni che provano a non chiudere del tutto la vicenda del contratto di igiene ambientale.

Molti interventi hanno sottolineato come la vicenda dei contratti del comparto igiene ambientale appaia esemplificativa. Il forte giudizio negativo espresso da ampi settori di lavoratori viene ignorato e sminuito nella sua valenza di disponibilità alla lotta ed al conflitto, oltre che negli aspetti di critica puntuale all’impianto del rinnovo. La volontà di manifestare il dissenso di settori ampi e trasversali di lavoratori va ovviamente sostenuta. C’è l’auspicio che percorsi di lotta, come ad esempio quello che vedrà impegnati comitati aziendali e territoriali del NO all’accordo in una giornata di mobilitazione e di lotta anche con iniziative di sciopero il prossimo 12 di dicembre, vedano molti lavoratori disponibili a mobilitarsi e partecipare. Diversi interventi hanno indicato nella mobilitazione dei lavoratori e nella prosecuzione dell’esperienza di comitati aziendali e territoriali per il no all’ipotesi di rinnovo, la via principale di lotta e lo strumento più adatto per rifiutare questo contratto di restituzione. In tal senso interessanti sono stati alcuni interventi che hanno testimoniato direttamente alcune di queste esperienze. Da più parti viene inoltre sottolineato come non sia chiaro, in termini di dati definitivi, l’esito della consultazione tra i lavoratori del comparto. I dati sono infatti parziali e limitati, e peraltro evidenziano grandi realtà metropolitane dove prevale il no all’intesa sottoscritta. I dati completi e definitivi della consultazione, richiesti alla segreteria nazionale non ci sono ancora stati comunicati, e viene sottolineata con forza in molti interventi la necessità di una ulteriore richiesta formale per entrare in possesso dei dati definitivi.

4. Iniziative da intraprendere e richieste nei confronti della segreteria nazionale Fp.

Un ulteriore punto ribadito più volte nella discussione riguarda il rapporto con la segreteria nazionale. Molti compagni ritengono necessaria una richiesta di incontro sia sulla questione delle agibilità e dei permessi, in alcuni territori risulta tuttora difficoltoso ottenere permessi anche per attività statutariamente previste, sia sulla cooptazione e convocazione di componenti dell’area nei coordinamenti nazionali dei comparti e nei coordinamenti nazionali delle aree tematiche. Quest’ultimo punto peraltro è stato più volte ribadito nel corso dei mesi ed, ovviamente, non ha mai incontrato l’opposizione da parte della segreteria, ma semplicemente non si è mai passati alla sua applicazione.

Coordinamento nazionale Sindacato è un’altra cosa – OpposizioneCGIL nella FP

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