Una brutta pagina del sindacalismo valdostano

Difendere pluralismo e libertà di opinione in tutti i posti di lavoro

Abbiamo letto con sconcerto le dichiarazioni espresse da alcuni dirigenti sindacali valdostani (Fp Cgil, Cisl Fp, Savt e Uil Fpl), dopo l’avvio di una procedura di contestazione da parte dell’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta per la presenza in alcune bacheche di una raccolta firme contro il nuovo bando per i servizi agli anziani.

Per noi i diritti sindacali sono in primo luogo diritti di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, non solo una prerogativa di questa o quella organizzazione. Non sappiamo di chi fossero quelle bacheche. Pensiamo però che sia fondamentale garantire piena cittadinanza e libertà di opinione in ogni posto di lavoro. Sappiamo bene che oggi non è cosi. Pensiamo quindi che i primi titolari delle bacheche debbano esser delegati e delegate, i comitati degli iscritti, gli iscritti stessi e tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici di quell’ufficio, azienda o fabbrica. Per questo ci stupisce questo comunicato sindacale, un atto terribile che coinvolge persone a rischio di licenziamento e quindi oggettivamente già intimiditi dalle vicende di queste settimane. Per questo pensiamo che si sia persa una buona occasione per stare zitti, evitando così di sostenere l’amministrazione comunale e la sua condotta in questa incresciosa vicenda. Soprattutto tenendo in considerazione che queste organizzazioni di categoria sono le stesse che da più di tre anni sequestrano il libero voto e la libera espressione di migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici della Valle d’Aosta, non indicendo le elezioni per i rappresentanti sindacali ed i rappresentanti della sicurezza per tutto il Comparto Unico (dipendenti della Regione, dei Comuni e di tutti gli enti pubblici locali). Come dovrebbero fare per legge. E nel frattempo spartendosi tra loro, per di più, le ore di permesso di questi rappresentanti non eletti. Organizzazioni evidentemente quindi molto solerti a difendere le proprie prerogative, molto meno a garantire i diritti democratici dei lavoratori e delle lavoratrici che dovrebbero rappresentare. Ci auguriamo a questo punto che su questo episodio, come d’altro canto sull’incredibile vicenda delle RSI e delle RLS mai elette da anni nel Comparto Unico, si cambi quanto prima indirizzo, difendendo i diritti sindacali e ed il diritto di opinione di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici, in ogni posto di lavoro.

Il sindacatoèunaltracosa OPPOSIZIONE CGIL Valle d’Aosta

 

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