AG Cgil. Odg contro l’accordo con Confindustria
Dichiarazione di voto di M. Iavazzi sull'ordine del giorno contrario all'accordo con Confindustria, Cisl e Uil su Crisi Industriali, Ammortizzatori Sociali e Licenziamenti.
Il nostro odg (che ricalca il comunicato già pubblicato sul sito) e stato respinto dall’assemblea con i nostri 5 voti a favore.
Quando un’impresa dichiara uno stato di crisi, o presunto tale, e dei licenziamenti collettivi conseguenti ha due tipi di esigenze:
1- Che nessuno, men che meno l’organizzazione sindacale, entri nel merito dello stato di crisi e delle scelte aziendali che l’hanno eventualmente portata in quella situazione, che nessuno verifichi la veridicità della situazione dichiarata.
2- Che non ci sia nessun conflitto e non si mettano in discussione i licenziamenti.
Dunque assecondare le esigenze delle aziende è esattamente quello che fa l’avviso comune sottoscritto con Confindustria l’1 Settembre anche dalla Cgil.
Si danno per oggettive le “crisi aziendali”, dunque, si punta a gestirle attraverso Enti Bilaterali senza contrastarle. Ci si rassegna e si mette una pietra tombare alle lotte contro i licenziamenti.
A proposito delle ipotesi di ricollocamento, che peraltro non si spiega dove visto che quest’accordo riguarda le aree di crisi, si prevede un vero e proprio ricatto in quanto si costringe chi è licenziato ad accettare modalità conciliative molto simili a quelle previste nel jobs act di Renzi. Dunque si estendono ai licenziamenti collettivi le disposizioni previste per i licenziamenti individuali.
Per tutte queste ragioni, e quelle spiegate nell’ordine del giorno che abbiamo presentato, riteniamo grave la sottoscrizione di quell’accordo, che tra l’altro non è stato nemmeno discusso nel Direttivo Nazionale, e chiediamo all’Assemblea Generale di dare mandato alla Segreteria di ritirare la firma
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