Migranti: le frontiere d’Europa come muri della vergogna
La militarizzazione delle frontiere, la vera e propria persecuzione di centinaia di migliaia di uomini e donne che chiedono solo il diritto all’esistenza, all’accoglienza fuggendo da guerra e miseria e’ un atto criminale dell’Unione Europea. Quanto sta accadendo nel Mar Egeo, ai confini della Macedonia e dell’Inghilterra testimonia che persino i diritti umani sono stati espunti dalla costruzione europea. L’Unione Europea costruisce muri della vergogna alle sue frontiere, muri fatti di filo spinato, di esercito e polizia, di politiche securitarie e repressive. Cade così completamente il velo ipocrita e falso della favola di un capitalismo, di un modello che garantisce democrazia e benessere a tutti. Alla straordinaria e inaspettata solidarietà di parte significativa della popolazione all’arrivo dei primi profughi dalla Siria si contrappone il cinico atteggiamento dei governi UE che si scaricano a vicenda il peso dell’accoglienza con il risultato di consegnare i profughi all’ingresso clandestino, alle ruberie dei trafficanti, all’abbandono in campi improvvisati in condizioni indecenti, spesso alla morte. Così facendo si destina al crescente malessere sociale la vita dei migranti alimentando così odio e xenofobia. Il movimento sindacale europeo e’ colpevolmente assente. Crediamo necessario che la Cgil promuova una mobilitazione generale per l’apertura delle frontiere e l’organizzazione da parte del governo italiano del trasporto e dell’accoglienza dei migranti e dei profughi sul territorio della UE.E’ necessario assumere la centralità di questa battaglia, non solo per ragioni umanitarie. La violenza sui migranti e’ parte delle stesse politiche d’austerità. Coniugare accoglienza, solidarietà ai migranti e lotta contro l’attacco ai diritti sociali significa non accettare la guerra dei tutti contro tutti, la barbarie dell’odio, del razzismo. I 6 miliardi di euro concessi dalla commissione europea alla Turchia per la deportazione di massa dei profughi sono l’ennesima è più violenta testimonianza della reale natura della costruzione europea. Mobilitarsi è perciò sempre più urgente.
odg approvato seminario Bellaria 19 marzo 2016
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