Napoli. La Cgil è dei lavoratori non delle burocrazie!

Sindacatoaltracosa Campania

Oggi la Segretaria Generale della Cgil, Susanna Camusso, incontra a Napoli i vertici della CGIL di Napoli e della Campania.
All’ordine del giorno, la gravissima crisi finanziaria che attanaglia da lungo tempo le nostre strutture sindacali di livello confederale sul territorio metropolitano e campano.
Una decisione che in se’denuncia tutto l’immobilismo delle strutture organizzative e di governo della CGIL di questo territorio.
La Camusso sarà accolta da una dirigenza della locale CGIL vuota di ogni significanza politica, con gli organismi direttivi depauperati di ogni funzione, lontana dal territorio e debole nei luoghi di lavoro.
Una CGIL dal governo opaco ed inetto che ha occultato una crisi stratificatasi nel tempo e che oggi vede seriamente compromesse le sue risorse patrimoniali e di servizio, frutto dei contributi economici e della solidarietà di classe di tanti lavoratori e lavoratrici di questo territorio.
E’ in questo contesto di gestione politica, spuria sul piano regolamentare e/o statutario, che si sono consumati atti scellerati come la chiusura del centro stampa o l’annuncio a mezzo stampa, in pieno agosto, della decisione di vendere la storica sede della più potente organizzazione dei lavoratori di tutto il Mezzogiorno.
Ancora oggi, mentre viene chiesto a tanti compagni/e delle strutture e di apparato di contribuire con la decurtazione del proprio stipendio, in un’ottica di solidarietà, alla riduzione dei costi di  gestione, appesantita, tra l’altro, da un enorme indebitamento pregresso, si continua a navigare a vista.
Urge, dunque, un vero piano di risanamento, condiviso dagli organismi dirigenti e trasparente nelle sue informazioni e negli obiettivi che, per quanto ci riguarda, sono:
la messa in sicurezza del patrimonio collettivo, dei rapporti di lavoro in essere e la ripresa urgente dell’azione e dell’iniziativa CGIL in un territorio tra i più colpiti dalle politiche di questo Governo.
Diversamente, anche il livello di intervento politico-sindacale risulta essere  debole e compromesso.
Ed è quanto da tempo sta accadendo nell’organizzazione ai diversi livelli.
Siamo di fronte ad una rottura profonda del valore della “confederalità”, con spinte verso chiusure corporative intercategoriali che generano egoismi e veti incrociati.
Un tale livello di disgregazione e sfacelo rimanda direttamente alle responsabilità di un gruppo dirigente diviso e lacerato, tutto proteso alla conservazione dei propri privilegi.
Pertanto, riteniamo che quanti hanno contribuito negli anni, sia pur a diversi livelli di responsabilità, a questa deriva, non possono oggi determinare il risanamento della CGIL né tantomeno rilanciarne il ruolo e la necessaria indifferibile azione sindacale.
VIA I DIRIGENTI INCAPACI E DEL DISASTRO.

IL SINDACATO E’ UN’ALTRA COSA-OPPOSIZIONE CGIL NAPOLI-CAMPANIA

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