Strage di piazza della loggia, un primo pezzo di verità dopo 41 anni
S.Bellavita.
Hanno dovuto attendere 41 anni, tre inchieste e tredici processi i familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia a Brescia per avere un pezzo di verità e di giustizia. Erano le 10.12 del 28 maggio 1974 quando una bomba in un cestino dei rifiuti esplose nel mezzo di una manifestazione sindacale antifascista. I giudici della corte di appello di Milano ieri hanno condannato all’ergastolo Carlo Maria Maggi capo della cellula veneta di estrema destra “ordine nuovo” e Maurizio Tramonte, il fascista “tritone” fonte dei servizi segreti. Fascisti e pezzi dello stato dietro una delle tante stragi della storia di questo paese. Con questa sentenza si apre un primo squarcio di luce su quel periodo buio. Siamo vicini e siamo con tutte e tutti coloro che continuano a pretendere giustizia da uno stato che è stato spesso da una parte e spesso parte decisiva delle trame oscure che hanno impedito di accertare i fatti. Troppe stragi sono ancora impunite in questo paese così come è inaccettabile l’impunita’ che viene garantita ai tanti fedeli o meno servitori dello stato. Rivendichiamo verità e giustizia non solo perché è un diritto delle vittime e dei loro familiari ed è un dovere dello stato. Pretendiamo sia ristabilita la verità su quello che è stato un vero e proprio progetto di restaurazione che ha usato il tritolo e la vita di persone innocenti per la sua sporca guerra contro la democrazia e la trasformazione sociale. E vogliamo giustizia. Noi non dimentichiamo
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