Bergamo. Conferenza di organizzazione
Nota di sindacatoaltracosa Bergamo
Ieri si è svolta la Conferenza di organizzazione di Bergamo. Come al solito ci sono stati problemi e siamo stati costretti a eleggere il nostro candidato alla conferenza nazionale votando su liste contrapposte, poichè la maggioranza della Cgil pretendeva di scegliere al nostro posto, mettendo un veto sul nostro nome.
Come era prevedibile, siamo stati i soli a votare contro il documento della maggioranza. Gli emendatari e la maggioranza della Fiom – che a Bergamo, guarda caso, è in segreteria della Cgil – hanno deciso di astenersi, nonostante a livello nazionale avessero votato contro.
Il punto più basso della Conferenza è stato, tuttavia, quando la maggioranza della platea ha votato contro un ODG sui migranti presentato da noi (maggioranza Fiom compresa, la stessa che scorsa settimana ha invitato il capogruppo della Lega Nord alla sua festa!). L’ODG – che poneva temi generali e che con un po’ di buon senso avrebbe potuto essere votato o almeno discusso da tutti – è stato respinto dalla presidenza e quindi messo ai voti, con la scusa pretestuosa che “il tema dei migranti non è riguarda la conferenza di organizzazione”. In alcuni casi, le giustificazioni sono peggio dei fatti in sé.
sindacatoaltracosa Bergamo
Segue il testo dell’ODG (voti a favore 19, astenuti 24, il resto della platea ha votato contro).
Il tema delle lavoratrici e dei lavoratori migranti nella nostra organizzazione è centrale, ma non è affrontato nel documento della Conferenza di organizzazione.
La Cgil deve invece porlo come uno dei suoi obiettivi principali, anche portando le nostre strutture di supporto ai migranti all’interno dei posti di lavoro e affermando che di fronte a situaizoni emergenziali come quella attuale (nel nostro territorio basti pensare a quanto accade alla stazione Centrale di Milano) forme attive di solidarietà, mettendo a disposizione persone, risorse e anche aprendo le nostre sedi all’accoglienza .
Bisogna passare dalla sola indignazione alla pratica dell’accoglienza e del conflitto, avendo il coraggio di contrastare a tutti i livelli la barbarie culturale e politica che si sta diffondendo in Italia e in Europa e che sta alimentando una odiosa e pericolosa guerra tra poveri.
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